L’ “International Journal of Parapsychology” (IJP) di New York, nel numero dell’autunno 1963 (vol, 5, N.4, pp.450 sgg.), pubblicò le risposte di Jung a un questionario che era circolato nel giugno 1960 tra diverse personalità del campo culturale, in riferimento a un’inchiesta sul futuro della parapsicologia
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-Come definisce la parapsicologia?
La parapsicologia è la scienza che si occupa di quegli eventi biologici o psicologici che mostrano che le categorie di materia, spazio e tempo (e quindi della causalità) non sono assiomatiche.
– Quali aree di ricerca, secondo Lei, sono di pertinenza della parapsicologia?
La psicologia dell’inconscio.
– Prevede che le ricerche future si concentreranno su un lavoro quantitativo o qualitativo?
La ricerca del futuro dovrà concentrarsi su entrambe.

– Crede che un esperimento ripetibile sia essenziale per consolidare la posizione degli studi di parapsicologia all’interno della comunità scientifica?
L’esperimento ripetibile è auspicabile, ma dal momento che gli eventi sono per la maggior parte spontanei e irregolari, il metodo sperimentale non potrà essere generalmente applicato.
– Ha qualche commento da fare a proposito delle recenti critiche ai metodi statistici applicati allo studio della parapsicologia?
Il metodo statistico è auspicabile e indispensabile alle ricerche scientifiche dove e quando può essere applicato. Ma ciò è possibile solo quando il materiale mostra una certa regolarità e comparabilità.
– Crede che certe ricerche qualitative possano essere quantificate in modo da ottenere un maggior riconoscimento?
La quantificazione di ricerche qualitative è sicuramente il miglior metodo di convinzione.

– Nell’ambito qualitativo dove prevede la maggiore potenzialità per i progressi della futura ricerca (fenomeni spontanei, telepatia in situazioni critiche, studi sulla sopravvivenza, l’esperienza di sentirsi fuori dal corpo o altre)?
La parte più vasta e più importante della ricerca parapsicologica sarà costituita dall’attenta esplorazione e descrizione qualitativa degli eventi spontanei.
– Le sembra che durante l’ultimo decennio la parapsicologia sia stata riconosciuta più diffusamente tra gli scienziati attivi in altre aree?
La mia impressione è che, perlomeno in Europa, ci sia una maggiore apertura mentale.
– Ha qualcosa da dire a proposito del significato psicologico di certi fenomeni psichici?
Il significato psicologico di eventi parapsicologici non è stato ancora pienamente esplorato.
– Ha qualcosa da dire a proposito delle particolari condizioni psichiche che sembrano favorire o ridurre la probabilità della comparsa di fenomeni paranormali?
Il fattore che favorisce la comparsa di eventi parapsicologici è la presenza di un archetipo attivo, cioè una situazione in cui vengono attivati gli strati più profondi e istintivi della psiche. L’archetipo è un fenomeno che si situa ai margini della coscienza, caratterizzato da una relativizzazione di tempo e spazio, come è già stato notato da Alberto Magno (De mirabilibus mundi), cui ho fatto riferimento nel mio scritto “La sincronicità come principio di nessi acausali”.

Il seguente estratto è di Marie Louise von Franz, ripreso da Il mito di Jung (p.232)
«Il modello sincronicistico offre un’adeguata prospettiva in vista della comprensione di molti fenomeni parapsicologici comprovati empiricamente”, ma non si potrebbe certamente sostenere che si possano così risolvere tutti i problemi della parapsicologia. Ciò rende tuttavia possibile una “specifica caratterizzazione del rapporto emozione-tempo”.
I fenomeni di sincronicità sono effettivamente, come Jung stesso mette in rilievo, di natura parapsicologica. Uno specialista di parapsicologia, Hans Bender, ha seguito insieme a John Mischo con la massima serietà questo tentativo di spiegazione da parte di Jung. […] Giunse alla conclusione seguente:
“Le coincidenze fra sogni e situazioni reali sembrano corrispondere al tipo di accadimenti relativi alla “forza di attrazione di ciò che è analogo”. Molte sono meglio spiegabili con il modulo della sincronicità (“ciò che è straordinario si trova nell’evento”) che non con quello della capacità psicologica, secondo la quale l’evento futuro è considerato soltanto come oggetto di una percezione esterna al significato.”
Le due concezioni non si escludono a vicenda, bensì potrebbero integrarsi.»
FINE.
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