Carl Gustav Jung: aneddoti di un uomo che alla saggezza univa l’ironia e il divertimento

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Jung nel suo aspetto dionisiaco e puer copertina

…non c’è cosa al mondo sulla quale egli non sappia ironizzare, all’infuori dell’ eternità e dell’infinito… (Sabina Spielrein su Jung)

Forse non tutti conoscono il lato Dionisiaco (un po’ anche PuerTrickster) di nonno Jung, ovvero lo psichiatra e psicoterapeuta svizzero che rivoluzionò radicalmente la psicologia e la cultura del XX secolo.

Riporto qui alcuni divertentissimi e curiosi stralci e testimonianze, relativi a questo aspetto del carattere di Jung poco conosciuto, ma che invece era fondante la complessità di quella personalità così estesa e multisfaccettata che egli ebbe.

Alcuni aneddoti simpatici su Jung che sono riuscito a collezionare tramite alcuni testi e anche tramite le mie comunicazioni private col nipote, alcune delle quali le ho potute riportare nella mia intervista fatta al nipote di Jung [Leggila qui!] 🔎

BUONA LETTURA!

  • PS: gran parte degli estratti sono stati presi da questo unico e prezioso libro: Carl Gustav Jung a Eranos. 1933-1952Se il libro non risultasse disponibile, non preoccuparti, effettua comunque l’ordine: Amazon richiederà subito delle copie per spedirtelo nel più breve tempo possibile.
Jung Eranos
Jung a Eranos

Il Dioniso e il Puer presenti in Jung

Freud scrive una volta, in una lettera ad un suo collega: «Ma cosa facciamo senza Jung che porta questa vitalità, questa fantasia, questa immaginazione? (Daniele Ribola – dal documentario di Werner e Crick “La luce dell’Ombra)

«…Inoltre, come merlino, Jung era famoso per le sue risate; in tutto vedeva il lato comico, e ne godeva. Un giorno un automobilista si fermò sulla strada che sovrasta la “Casa Eranos” [ad Ascona] e scese per chiedere chi ridesse laggiù in modo così ristoratore. E Laurens Van Der Post disse a Jung:

“Lei è veramente l’ultimo boscimano onorario esistente, perché è l’unico europeo che io conosco che rida come il primo uomo!”»
(Marie Louise Von Franz – Il mito di Jung)

🔎 SU JUNG leggi anche l’articolo dedicato agli estratti della sua autobiografia

«Ricorda Aniela Jaffè:

“Un’unica volta il corso tranquillo del Convegno (1937) fu interrotto da un fatto insolito, cioè da una festa notturna che si svolse in Casa Eranos e sulla terrazza.

Ancora oggi se ne parla in termini di leggenda, definendola ‘viaggio nottrnro in barca’ (nachtmeerfahrt), il che, in realtà, non è molto esatto, perché nessun viaggio in barca potrebbe essere altrettanto assordante come lo fu la nostra nekyia. Fu una cosa quanto mai allegra e un tantino ebbra.

Il barone [Eduard] von der Heydt aveva offerto il vino. Sebbene non venisse suonata musica da ballo, su tutto il lago risuonavano grida e risate. I vicini prossimi e lontani inviarono messaggeri alla signora Frobe-Kapteyn per protestare per l’insolita confusione, ma non servì a niente.

Jung parla. Interviste e Incontri
Jung parla. Interviste e incontri

Jung era piuttosto brillo e a me venivano in mente le parole che il suo amico e compagno di studi Albert Oeri aveva scritto nei suoi Ricordi su di lui:

Le esplosioni di Jung erano rare, ma fragorose.

Jung, peraltro, non era il solo a essere brillo, e anche gli altri lo erano.

Di questo, Jung sembrava molto soddisfatto e incoraggiava quelli che gli sembravano troppo riservati a rivolgere il dovuto tributo a Dioniso. Compariva ora qui e ora là e sprizzava humour, allegria ed ebbrezza da tutti i pori.

Questa, però, fu l’unica festa che sia mai stata data a un Convegno di Eranos. Evidentemente, Dioniso fu placato una volta per tutte dalle vittime del vino di quella sera!”.»
(tratto da Carl Gustav Jung a Eranos 1933-1952 – Antigone Edizioni, p.52)

🔎 LEGGI: Conoscere Carl Gustav Jung. 7 libri su Jung fondamentali per cominciare

«Mircea Eliade, unitosi quell’anno (1950) ai Convegni di Eranos con una fondamentale conferenza dal titolo “Psicologia e storia delle religioni: a proposito del simbolismo del ‘centro’”, annotò nel suo diario:

“Oggi [22 Agosto 1950] ho scorto Jung, allungato su una sdraio in terrazza, che ascoltava la conferenza di Scholem. Per essere un vecchio di settantacinque anni, ha un’eccellente cera.

La signora [Stella] Corbin mi ha riferito certe voci che corrono sul grande uomo.

Jung è goloso e buon intenditore in fatto di cucina e, siccome sa che dalla signora Frobe-Kapteyn si mangia male, si compra di nascosto qualche buon bocconcino e se lo mangia solo solo, di notte, in camera.

Ma la cosa si è risaputa e una sua ammiratrice di Ascona gli ha inviato, sempre di nascosto, un pollo arrosto.”»
(tratto da – Carl Gustav Jung a Eranos 1933-1952 – Antigone Edizioni, p.112)

Il mito di Jung Von Franz
Il mito di Jung (Mare L. von Franz)

«Quell’anno (1936) accadde uno degli eventi più insoliti legati a Eranos e alla relazione tra Jung e Olga Frobe-Kapteyn.

Invitati a cena da un conoscente che abitava ad Ascona, si racconta che Jung, quella sera, avesse bevuto un pò più del solito e avesse anche spinto Olga Frobe-Kapteyn a fare altrettanto.

A un certo punto della serata Jung si tolse l’anello su cui era incisa la scritta gnostica abraxa.

Lasciatolo cadere in una coppa di vino, recitò quindi alcune formule misteriose. Recuperato l’anello dalla coppa, lo infilò al dito di Olga Frobe-Kapteyn.

Il giorno dopo, quando tutti furono svegli e il gruppo di Zurigo arrivò a Moscia, Olga Frobe-Kapteyn disse a Jung:

“Lei, in quanto psicologo, ha fatto una cosa gravissima. Mi ha legata a sé…!”

E Jung rispose: “Non sono stato io, è stato il Sé…”»
(tratto da – Carl Gustav Jung a Eranos 1933-1952 – Antigone Edizioni, p.43)

«Annotava Mircea Eliade nel suo diario il 21 giugno 1952:

“Un’ammiratrice di Jung, sulla cinquantina, che abitava in una villa sulla collina a qualche chilometro da Casa Gabriella, quando venne a sapere che Jung ogni mattina alle sette faceva il bagno nel lago, lo prevedeva di un quarto d’ora e l’aspettava sulla riva in costume da bagno.

Le piaceva nuotare a fianco di Jung nel Lago Maggiore: aveva l’impressione di nuotare nell’inconscio collettivo
(tratto da – Carl Gustav Jung a Eranos 1933-1952 – Antigone Edizioni, p.130)

FINE.


Leggi anche su Jung:

L’autobiografia più bella mai scritta: Carl Gustav Jung e i suoi “Ricordi, Sogni, Riflessioni”


Jung a Eranos - Il progetto della psicologia complessa
Jung a Eranos. Il progetto della psicologia complessa

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Fondatore del Jung Italia. Psicologo Clinico. Originario di Salerno, vivo a Roma. Fin dall'età di 14 anni ho iniziato ad interessarmi alla filosofia occidentale e orientale e all'età di 17 anni scopro Jung. A 21-22 anni iniziano le mie attività di pubblicazioni tramite riviste di psicologia e interventi in qualità di ospite o relatore presso convegni e seminari di psicologia. Nel 2012 conosco in Svizzera uno dei nipoti di Jung, e l'anno successivo mi concede un'intervista speciale in occasione della presentazione del "Libro Rosso" alla biennale di Venezia. Attualmente collaboro e lavoro come psicologo o studioso indipendente con associazioni, riviste scientifiche, scuole di psicoterapia e con diversi autori dell'ambito accademico e non. I miei studi d'approfondimento vertono sugli sviluppi odierni relativi alla psicologia complessa (analitica) e sulle ricerche inerenti il versante "Psiche e Materia".

2 Commenti

  1. Che spasso delizioso ed utile il leggere gli aneddoti su Jung…. troppo belli ed utili ad amare un uomo che vive eternamente in tanti di noi ..!!
    Grazie davvero..
    Saluti ermanno Piacenti.

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