Le anime affini passano attraverso tutte le tempeste. La sublime lettera di Rilke a Lou Andreas Salomé

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Rilke Lou Salomé Jung Italia

Da qualche parte nel profondo…

“Quando tu mi chiedesti del futuro ed io rimasi perplesso, vegliando per una notte su quell’angoscia, nel ritrovarti la mattina seppi che tu sei la sempre nuova, la sempre giovane, la meta eterna e che per me esiste un adempimento comprensivo di tutto, andare incontro a Te.”
(R.M.Rilke a Lou Andreas Salomè)

Lettere d’amore? Forse si, ma sono molto di più queste che leggerete giù nel post.

Lou Andreas Salomé e Rainer Maria Rilke: due grandi Anime del ‘900.

  • Lou Andreas Salomé,
    intellettuale, scrittrice e infine psicoanalista a stretto contatto con Freud, famose le loro bellissime e “psicoanalitiche” lettere (le trovi qui!). Amata da tantissimi intellettuali dell’epoca, tra i quali spicca primo tra tutti il filosofo F.Nietzsche. Ebbe una relazione epistolare molto erotica con Anna Freud, la figlia Freud (qui le lettere)

Ma non vogliamo trattare le loro biografie qui… no.

Lascio qui di seguito qualcosa di più diretto, che colpisce dritto al cuore e alla mente: sono alcuni degli stralci più romantici, più densi, più maturi, più ampi, delle lettere che i due si scambiarono nei loro tantissimi anni di comunicazione epistolare.

BUONA LETTURA!

PS: Prima che ce lo chiediate in tanti… vi anticipiamo: il loro epistolario completo potete trovarlo qui sotto!

Da qualche parte nel profondo. Rilke e Salomé. Lettere 1896-1927
Da qualche parte nel profondo. Rilke e Salomé. Lettere 1896-1927

Rainer Maria Rilke e Lou Andreas Salomé in dialogo

«…Che due esseri umani si riconoscano l’un l’altro non è soltanto splendido; ma è della più grande importanza che si incontrino nel momento giusto e che insieme celebrino feste profonde e silenziose in cui crescere uniti nel desiderio per essere uniti contro le tempeste.

Quanti esseri umani si sono sfiorati ignorandosi per non aver trovato il tempo di abituarsi l’uno all’altro;

prima che due siano infelici assieme, devono insieme essere stati beati e avere un comune santo ricordo, che custodisca un uguale sorriso sulle loro labbra e un’uguale nostalgia nelle loro anime.

Diventano allora come fanciulli che abbiano goduto insieme una festa di Natale; quando trovano alcuni minuti di respiro nei lunghi, pallidi giorni, si siedono assieme e si raccontano con guance infuocate della notte splendente di luci e odora di abete…

Esseri come questi passano attraverso tutte le tempeste. Lo sento! 

Rainer.»
(Rilke a Lou – Lettere – Wolfratshausen, presso Monaco 5 Settembre 1897 – Domenica)

Rilke e Lou. Il visibile e l'invisibile
Rilke e Lou. Il visibile e l’invisibile

«Se un giorno, fra molto tempo, tu dovessi stare male, troverai da noi un rifugio per la tua ora peggiore.»
(Rilke a Lou Andreas Salomè – Parole tracciate in fretta sul retro di un grande foglio, il conto della latteria, di Rilke.)

«[…] Io, da parte mia, ora sono certa di ciò che tu sei: e quanto di più personale vi è nel libro per me è questo: io ritengo che noi siamo uniti nei gravi segreti della vita e della morte, siamo uno in ciò che di eterno unisce gli uomini. D’ora in poi puoi contare su di me. Lou»
(Lou a Rilke – presso Berlino, 8 Agosto 1903)

«Ti ricordi ancora di Roma, cara Lou? Com’è nella tua memoria?

Nella mia rimarranno un giorno solo le sue acque, queste limpide, stupende, mobili acque che vivono nelle sue piazze; e le sue scale, che sembrano modellate su acque cadenti, tanto stranamente un gradino scivola dall’altro come onda da onda; la festosità dei suoi giardini e la magnificenza delle grandi terrazze; e le sue notti, così lunghe, silenziose e colme di stelle.»
(RILKE – lettera a Lou Salomè, 3 novembre 1903)

Rilke e Salomé 2

«Lei ama le rose? Per me è come se sulla terra fiorissero tutte per Lei e grazie a Lei – ed è semplicemente una Sua benevola concessione se la primavera può conservarle e fingerle sue.»
(R.M.Rilke in una lettera alla L.A.Salomè, Monaco, 3 giugno 1897)

«Un giorno al crepuscolo Rainer stava all’inferriata e senza che parlassimo le nostre mani si unirono oltre la grata del giardino. Qualcosa dopo tutto va avanti, raggiungendo tranquillamente la pienezza, mentre colui al quale ciò accadde soffre quasi senza requie e deve dubitare. Giorno dopo giorno questo mi ha reso felice e molto tranquilla nei riguardi di Rainer, come quasi mai lo sono stata.»
(Dal diario di Lou Salomé)

«Aprile, Rainer, il nostro mese…Il mese precedente quello che ci unì. Quanto debbo pensare a te, e questo non succede per caso…

Se per anni fui tua moglie, ciò avvenne perché per la prima volta tu fosti la mia prima realtà, corpo e anima uniti in modo indissolubile, dato di fatto incontrovertibile della vita. Davanti a te avrei potuto professare parola per parola quello che tu professasti come tuo credo: ‘Soltanto tu sei reale’.

Per questo fummo sposi prima ancora di diventare amici, e amici diventammo non per elezione, ma per nozze celebrate clandestinamente.

In noi non erano due metà che si cercavano: un’integrità si riconobbe meravigliata nel fissare un’integrità inafferrabile.

Fummo così fratello e sorella – come all’alba della storia, prima che le nozze tra fratelli diventassero un sacrilegio…»
(Lou A. Salomè, in una lettera a Rilke).

In Russia con Rainer (Lou A. Salomé)
In Russia con Rainer – Lou Salomé

Per te sono come un preludiare […]
so che dalle solitudini
tu muovi incontro a una felicità che è grande
e troverai le mie mani.
(Rilke – Canti della nostalgia V)

«Questa fu una delle ore rare. Sono come un’isola fittamente fiorita tutt’intorno. Le onde respirano lievi lievi dietro le mura della primavera e nessuna navicella sopraggiunge dal passato e nessuna vuole avanzare verso il futuro. Che poi vi sia un ritorno al quotidiano non può arrecare alcun danno a queste ore insulari. – che rimangono distinte da tutte le altre, quasi vissute in una seconda, superiore esistenza.»
(Rainer Maria Rilke – lettera a Lou Andreas Salomè – Monaco, 8 giugno 1897)

«Questa gioia che aleggia sopra le tue lettere non è ancora scesa fino a te: ma è tua, e alla sua ombra ti riposerai di tutto ciò che fa male.»
(Lou a Rilke – presso Berlino, 7 Agosto 1903)

«Un giorno fra tanti anni tu capirai che cosa sei veramente per me. Ciò che una sorgente alpina è per l’assetato.»
(Rilke a Lou – Ibidem)

Rilke e Salomè Lou

«Tu sei il mio giorno di festa. E quando in sogno vengo da te, porto sempre fiori tra i capelli. Vorrei metterti dei fiori tra i capelli. Quali? Nessuno è abbastanza semplice e commovente. Da quale maggio li prenderò?»
(Rilke a Lou – Ibidem)

«…quanto nelle tue poesie esprime felicità. Ed esse sono certamente anche attorno a te, ti sono dappresso, così vicine. Quanto sei fortunato, Rainer, possedendole! E sai, senza dubbio questo è anche il motivo per  cui la totale sincerità umana nel momento della creazione artistica è ancora più importante che nei rapporti con gli altri: senza di essa si perderebbe questa possibilità di rifugiarsi in se stessi. L’unico rifugio non ingannevole.»
(Lou a Rilke – Gottingen, 17 Giugno 1909)

«Di tutti i miei pensieri, infatti, quello per te è l’unico in cui trovo riposo, talvolta mi distendo completamente in esso e in quello dormo e da quello mi alzo… Cammini nel vento che trasforma il mondo.»
(Rilke a Lou – presso Roma, 3 Novembre 1903)

«…il rivedere te è l’unico ponte verso tutto ciò che sarà, tu lo sai, Lou.»
(Rilke a Lou – presso Brema, 7 Gennaio 1905)

«Sono molto felice. Vorrei prenderti il viso fra le mani e guardarti: scrutarti di nuovo interamente benchè te ne sia andato di qui da così breve tempo. Tutto è così buono, caro. Tutto ciò che ti sta dinnanzi sono rivelazioni, e sono infinite.»
(Lou a Rilke – Gottingen, 17 Agosto 1913)

Il mito di una donna (Lou Andreas Salomé)
Il mito dio una donna (Lou Salomé)

«Cara Lou, se tu – come talvolta accade – sei nel mio sogno, questo sogno e la sua eco il giorno successivo sono più reali di ogni realtà quotidiana, sono mondo ed evento.»
(Rilke a Lou – presso Roma, 15 Aprile 1904)

«Caro Rainer,
la tua lettera, che mi è stata appena portata è qui davanti a me e mi sembra che, con la prima neve, faccia parte di questo tempo invernale, che si stende davanti alle finestre e sopra i giardini circostanti, tanto esso mi parla della lontananza da te, quella lontananza di cui scrivi, che non dovrebbe esistere.

Io l’avverto fortemente, Rainer, anche se è puramente spaziale, e vivo come assurdo il fatto che non si lasci superare. […] Dovrebbe invece essere possibile che noi ci trovassimo vicini in grande silenzio e spontaneamente, per vie invisibili – assolutamente non come un momento vissuto accanto agli altri, che vengono così a mutare di posto, ma senza spostarli e senza doversi adeguare ai loro confini. Dovrebbe pur essere possibile, e forse un giorno lo sarà. […]

Rainer Maria Rilke. Un Incontro (un libro di Lou Salomé)
Rainer M. Rilke. Un Incontro (Lou Salomé)

Quando leggo la tua lettera e il passo del taccuino e tutto ciò in cui improvvisamente trova espressione quanto solitamente rimane inanimato e muto persino nei momenti di vicinanza più personali e intimi – allora, si, allora ti ho accanto a me.

Ho l’esperienza più autentica e personale del tuo esistere, e nulla al mondo potrebbe poi convincermi che nel frattempo anche solo il più minuscolo frammento si sia staccato da te, perché tu vi sei preservato integro e sano, vale a dire, come il più profondo sperimentatore di ciò che costituisce l’essenza dell’uomo.

Sì, allora ti ho, ti vedo di nuovo, ed è veramente una consolazione sapere che tu puoi intraprendere tali viaggi segreti fino a me e a tutte le mie più intime immagini dell’esistenza.

Ma come potrei ora comunicarti a mia volta questa indescrivibile vicinanza?»
(Lou Andreas Salomè a Rilke – Vienna, 13 gennaio 1913)

«…essi volevano amare violando i confini loro assegnati e in uno sguardo crearono uno sposalizio, e non solamente in senso poetico ma nel senso più concretamente corporeo del termine fin nel più completo disordine del sangue, come se in questi attimi fosse accaduto ben più che uno sguardo.»
(Lou a Rilke – Gottingen, 24 Giugno 1914)

«Tu mi hai regalato un frammento di vita e io ne avevo bisogno ancora più ardentemente di quanto tu non sappia.
Lou.»
(Lou a Rilke – Tutzing, 6 Giugno 1919)

«Addio cara lou, Dio lo sa, la tua figura è stata davvero la porta attraverso cui sono giunto per la prima volta all’aperto.»
(Rilke a Lou – Castello di Duino presso Nabresina, Costa austriaca, 28 Dicembre 1911)

FINE.

Lou Andreas Salomé e Rainer Maria Rilke


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Fondatore del Jung Italia. Psicologo Clinico. Originario di Salerno, vivo a Roma. Fin dall'età di 14 anni ho iniziato ad interessarmi alla filosofia occidentale e orientale e all'età di 17 anni scopro Jung. A 21-22 anni iniziano le mie attività di pubblicazioni tramite riviste di psicologia e interventi in qualità di ospite o relatore presso convegni e seminari di psicologia. Nel 2012 conosco in Svizzera uno dei nipoti di Jung, e l'anno successivo mi concede un'intervista speciale in occasione della presentazione del "Libro Rosso" alla biennale di Venezia. Attualmente collaboro e lavoro come psicologo o studioso indipendente con associazioni, riviste scientifiche, scuole di psicoterapia e con diversi autori dell'ambito accademico e non. I miei studi d'approfondimento vertono sugli sviluppi odierni relativi alla psicologia complessa (analitica) e sulle ricerche inerenti il versante "Psiche e Materia".

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