“Per ogni scintilla di luce che strappiamo all’ambivalenza archetipica, illuminando con la candela nel nostro Io un chiaro cerchio di consapevolezza, contemporaneamente rendiamo più buio il resto della stanza. Nell’istante in cui accendiamo la candela, creiamo «le tenebre fuori», come se la nostra luce fosse un furto, una sottrazione di paradossale luce archetipica alla penombra crepuscolare. Coscienza e inconscio nascono insieme come polarità dall’originario stato crepuscolare; e nascono insieme sempre e ogni volta. Pertanto, il processo del «rendere conscio» rende anche inconscio, ovvero, come Jung stesso ebbe a esprimere questa intrattabile verità qui a Eranos: «Si giunge così alla paradossale conclusione che non esiste contenuto della coscienza che non sia inconscio sotto un altro aspetto. E forse non esiste neppure psichismo inconscio che non sia al tempo stesso conscio».
(James Hillman – Puer Aeternus – Adelphi Edizioni, p. 77)