E Jung rispose: «Qualcuno però deve dirgli che i loro sogni sono veri…». Da un romanzo su Jung

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L'uomo che non poteva morire romanzo Pilgrim
L’uomo che non poteva morire.

Pilgrim, L’uomo che non poteva morire.

Un bellissimo romanzo in cui è presente il “Dottor Jung”

Romanzo di Timothy Findley che racconta l’incontro immaginario tra “pellegrino” (Pilgrim, un uomo che non può morire) e Carl Gustav Jung.

ESTRATTO DAL ROMANZO:

«Nulla l’avrebbe impedito», disse Jung.

«Voglio dire: se lo immagini! Un uomo che tenta di uccidersi con un cucchiaio. A me sembra di una disperazione evidente. Non ci ho avuto niente a che fare».

«Lei ho ha blandito. Nel momento in cui gli ha tenuto la giacca lui sapeva che la teneva in pugno. Non mi fido. L’ha fatto con la Blavinskeya. Lei farneticava sulle meraviglie della luna. L’ha fatto con l’uomo-cane. Ha permesso che il suo sorvegliante lo portasse a spasso legato a una catena. Ha detto all’ “uomo con la penna immaginaria”, di pensare che aveva scritto la cosa più bella che avesse mai letto! Affermo che non vuole riportarli indietro. Li vuole lasciare insabbiati nei loro sogni!».

Jung si girò verso la scrivania e toccò una fotografia incorniciata d’argento. Mostrava una donna che sembrava essere in lutto: gli occhi bassi, il mento anch’esso abbassato, la collana e il vestito neri.

«Non è vero», rispose, «che li voglia abbandonare ai loro sogni. Qualcuno però deve dirgli che i loro sogni sono veri».

Poi aggiunse: «E anche i loro incubi.»

«Non sono veri. Sono quello che sono: manifestazioni di follia.»

«La luna è vera», disse Jung. «Una vita da cani è vera. La parola immaginata è vera. Se credono a queste cose, lo dobbiamo fare anche noi…perlomeno fino a quando avremo imparato a parlare la loro lingua e ad ascoltare la loro voce.»

(Pilgrim, L’uomo che non poteva morire – romanzo di Timothy Findley)

Burgholzli Jung
Uno Jung giovane e in carriera, nel 1909, al Burgholzli

Trama del romanzo:

Il 17 aprile 1912 un uomo di nome Pilgrim tenta di suicidarsi impiccandosi ad un albero. Pochi istanti dopo il ritrovamento, però, il suo cuore ricomincia a battere.

Accompagnato dalla sua amata amica, Lady Symbol Quartermaine, Pilgrim viene ricoverato nella clinica psichiatrica di Zurigo diretta da Jung.

Con il famoso analista, l’uomo ingaggia una vera e propria battaglia che porta Pilgrim a confessare la sua stupefacente storia: una vicenda che dura da 4000 anni e che include figure storiche come Leonardo da Vinci, Henry James, Oscar Wilde…

Pilgrim è pazzo? I suoi ricordi sono il frutto di una mente malata o attestano veramente la sua immortalità?

Ho vissuto molte vite, dottor Jung…Vidi la prima rappresentazione di Amleto e l’ultima recita dell’attore Moliere. Fui amico di Oscar Wilde e nemico di Leonardo… (Pilgrim)

Nella Clinica psichiatrica Burgholzli di Zurigo, Carl Gustav Jung è alle prese con un caso davvero complicato. Pilgrim, l’uomo condotto al suo cospetto dalle bella ed enigmatica Lady Quartermaine, dopo un fallito tentativo suicidio, ha posto fine al suo ostinato mutismo con deliranti e inaspettate confessioni.

Chi è quell’uomo? Un mitomane profondamente malato, un geniale millantatore oppure la vittima di una strana maledizione?

Romanzo ambizioso, fantastico, metafisico, nel quale fanno la loro apparizione personaggi come Henry James, Oscar Wilde e Monna Lisa. L’uomo che non poteva morire può essere letto come uno straordinario racconto sulla nascita dell’Europa del XX secolo, oppure come un romanzo sull’eterno conflitto tra distruzione e creazione, o, infine, come una magnifica storia sugli abissi insondabili dell’identità umana.

L'uomo che non poteva morire romanzo Pilgrim
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Autore:

Timothy Findley è nato nel 1930 nell’Ontario. Vincitore di numerosi premi letterari (il Governor General’s Award, l’Edgar Award, il Chalmers Award), ha scritto numerosi romanzi e tre raccolte di racconti, oltre a saggi e opere teatrali. E’ scomparso in Francia nel giugno del 2002.

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Fondatore del Jung Italia. Psicologo Clinico. Originario di Salerno, vivo a Roma. Fin dall'età di 14 anni ho iniziato ad interessarmi alla filosofia occidentale e orientale e all'età di 17 anni scopro Jung. A 21-22 anni iniziano le mie attività di pubblicazioni tramite riviste di psicologia e interventi in qualità di ospite o relatore presso convegni e seminari di psicologia. Nel 2012 conosco in Svizzera uno dei nipoti di Jung, e l'anno successivo mi concede un'intervista speciale in occasione della presentazione del "Libro Rosso" alla biennale di Venezia. Attualmente collaboro e lavoro come psicologo o studioso indipendente con associazioni, riviste scientifiche, scuole di psicoterapia e con diversi autori dell'ambito accademico e non. I miei studi d'approfondimento vertono sugli sviluppi odierni relativi alla psicologia complessa (analitica) e sulle ricerche inerenti il versante "Psiche e Materia".

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