«Una ricerca di qualcosa che non abbiamo mai perduto» (Alan Watts, Rumi e Walt Whitman)

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VIA LATTEA_2« […] una ricerca di qualcosa che non abbiamo mai perduto, qualcosa che ci fissa dritto negli occhi, una ricerca che i Buddhisti talvolta descrivono come “nascondere il bottino in tasca e dichiararsi innocente”. E’ difficile proprio perché è troppo facile, infatti l’uomo trova così duro scendere dal proprio piedistallo e accettare liberamente e senza riserve ciò che è.»
(Alan Watts – La ricerca della felicità – Ubaldini Editore p.126)

«Quando cerchi Dio, Dio è lo sguardo dei tuoi occhi.» (Rumi)

«Niente è mai veramente perduto, o può essere perduto
Nessuna nascita, forma, identità, nessun oggetto del mondo.  Nessuna vita, nessuna forza, nessuna cosa visibile;
L’apparenza non deve ostacolare, né l’ambito mutato confonderti il cervello.»  (Walt Whitman)

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Fondatore del Jung Italia. Psicologo Clinico. Originario di Salerno, vivo a Roma. Fin dall'età di 14 anni ho iniziato ad interessarmi alla filosofia occidentale e orientale e all'età di 17 anni scopro Jung. A 21-22 anni iniziano le mie attività di pubblicazioni tramite riviste di psicologia e interventi in qualità di ospite o relatore presso convegni e seminari di psicologia. Nel 2012 conosco in Svizzera uno dei nipoti di Jung, e l'anno successivo mi concede un'intervista speciale in occasione della presentazione del "Libro Rosso" alla biennale di Venezia. Attualmente collaboro e lavoro come psicologo o studioso indipendente con associazioni, riviste scientifiche, scuole di psicoterapia e con diversi autori dell'ambito accademico e non. I miei studi d'approfondimento vertono sugli sviluppi odierni relativi alla psicologia complessa (analitica) e sulle ricerche inerenti il versante "Psiche e Materia".

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