«Per dirla tutta – negativamente – su Jung, si deve comunque guadagnarsene l’autorità. Forse è un pazzo, un ciarlatano, un bastardo totale. Per avere il diritto di esprimere simili giudizi, però, si devono fare i compiti a casa, molto lavoro su di sè ed essere perlomeno in una posizione tale da saper valutare ciò di cui si stava occupando. Non si stava certo occupando di totali assurdità, come alcune persone sono abbastanza sciocche da supporre e a molte altre piacerebbe credere.
(…) Proponiamo questo libro come contributo al ricordo, platonico e freudiano, all’indulgenza, alla pacificazione e – anche – alla celebrazione di un grande spirito umano, che non è stato un santo e non è stato un porco, ma un inguaribile uomo. Come dicono i messicani: un uomo è raro.»
(R.D.Laing e Nameche – Jung e le persone, uno studio su genio e follia)