«La verità è una relazione; la conoscenza è un fatto relazionale»

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maschile femminile uomo donna unione relazione«Il grande passo che Jung fa compiere alla psicoanalisi consiste nel fatto che […] egli ci addita che la conoscenza è un fatto relazionale e, poichè è l’amore ciò che nella relazione muove l’Io verso il Tu, di conseguenza ci suggerisce che la tensione erotica e la tensione conoscitiva sono in realtà una sola cosa: appunto, la tensione erotico/conoscitiva.»
(“Alle soglie dell’infinito – L’ultimo pensarsi del pensiero” di Mario Mencarini e Giorgia Moretti , 1995)

«(…)mi chiede se il pensiero secondo il quale non esiste alcun assoluto e quindi neppure una verità assoluta, ma solo una serie di verità relative e soggettive, sia un errore o un peccato. Per cominciare, io non parlerei, nemmeno per chi crede, di verità ‘assoluta’, nel senso che assoluto [ab-solutus] è ciò che è slegato, ciò che è privo di ogni relazione. Ora, la verità, secondo la fede cristiana, è l’amore di Dio per noi in Gesù Cristo. Dunque, la verità è una relazione!»
(Papa Francesco)

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Fondatore del Jung Italia. Psicologo Clinico. Originario di Salerno, vivo a Roma. Fin dall'età di 14 anni ho iniziato ad interessarmi alla filosofia occidentale e orientale e all'età di 17 anni scopro Jung. A 21-22 anni iniziano le mie attività di pubblicazioni tramite riviste di psicologia e interventi in qualità di ospite o relatore presso convegni e seminari di psicologia. Nel 2012 conosco in Svizzera uno dei nipoti di Jung, e l'anno successivo mi concede un'intervista speciale in occasione della presentazione del "Libro Rosso" alla biennale di Venezia. Attualmente collaboro e lavoro come psicologo o studioso indipendente con associazioni, riviste scientifiche, scuole di psicoterapia e con diversi autori dell'ambito accademico e non. I miei studi d'approfondimento vertono sugli sviluppi odierni relativi alla psicologia complessa (analitica) e sulle ricerche inerenti il versante "Psiche e Materia".

3 Commenti

  1. Ne sono totalmente convinta.. o meglio lo ero.. A questo sono stata educata come classicista e armchair- anthropologist.. Voglio crederlo nell’ attesa che l’ utopia sia incarnata di nuovo. E lo sarà ..nonostante tutto.

  2. […] « (…) In ultima analisi è sempre e solo un problema esclusivamente di “relazione” che dilania e distrugge l’uomo. Che sia un “relazionarsi” col divino, con il proprio partner, con l’altro in generale, con dimensioni interiori proprie, con situazioni esterne, con paure, angosce, sentimenti…tutto si concentra sulla fondamentale questione del sapersi relazionare –a, -con.» (Emanuele G. Casale – Pescara 2014) ———————— Vedi anche:  «La verità è una relazione; la conoscenza è un fatto relazionale» […]

  3. Inoltre, il Cristo per coloro che credono nel Suo Nome è il ponte che permette alla realtà assoluta di rivelarsi all’uomo. Egli é infatti il Verbo fatto carne. Un’entità ibrida totalmente Dio presso Dio, totalmente uomo presso l’uomo e allo stesso tempo entrambi.
    In maniera identica, la nostra parola è il ponte tra l’Io e il Tu ed è allo stesso tempo Io e Tu e deve essere Tu affinchè il Tu possa capire chi sia l’Io che trasmette e possa capire cosa dice. L’essere tu si manifesta, ad esempio, parlando la lingua di colui che ascolta.
    La rivoluzione del cristianesimo è che la parola di Dio smette di uscire dalla bocca dei profeti e, per la prima volta esce dal ventre di una donna. La Parola di Dio non è più tradotta in parola umana, ma si fà direttamente uomo e cammina in mezzo a noi, non si traduce ma s’incarna.
    Il Cristo é verità relativa e verità assoluta, così come il tunnel della manica è sia francese che inglese, essendo appunto un ponte tra le due realtà. Dio infatti potrebbe essere relativo e l’uomo potrebbe essere assoluto? In Cristo, Si. Relazionandosi a Cristo si entra in un cammino che conduce al rivelarsi dell’Assoluto (Dio) al relativo (l’uomo). C’è infatti un piano assoluto su cui tutte le realtà relative si poggiano e fanno attrito e leva affinchè possano divenire, affinchè il divenire si realizzi. Così come miliardi di gambe differenti utilizzano lo stesso suolo Terra per spostarsi e relazionarsi.

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