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«Le parole escono dalle nostre labbra. Ho imparato questo da una superstite di Auschwitz, una dei pochi sopravvissuti. Arrivò ad Auschwitz quando aveva 15 anni e suo fratello ne aveva 8, i genitori dispersi. E mi disse, mi disse… “Eravamo sul treno per Auschwitz e ho notato che mio fratello non aveva le scarpe. E dissi, “Sei così stupido, non riesci nemmeno a non perdere le tue cose perdio?”, nel modo in cui una sorella più grande si rivolge ad un fratello minore.”
Purtroppo, è stata l’ultima cosa che gli ha detto perché non l’ha mai più rivisto. Lui non si salvò.
Così quando uscì da Auschwitz, fece una promessa. Mi disse: “Uscendo da Auschwitz verso un nuovo inizio, feci una promessa. Che non avrei mai più detto nulla che non potesse essere l’ultima di tutta la mia vita.”
Possiamo fare lo stesso? No. Faremo dei torti a noi e agli altri. Ma è una magnifica possibilità. Grazie!»
(Benjamin Zander – dal suo evento su TED.com)
«Sapete, ho una definizione di successo. E’ molto semplice. Non riguarda la ricchezza, la fama e il potere. Dipende da quanti occhi che brillano ho attorno.»
(Benjamin Zander)