Jeff Buckley: un cantante che ha fatto Anima. Una goccia pura in un oceano di rumore

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Jeff Buckley Jung Italia

Jeff Buckley: ricordi, frasi e testimonianze di chi lo ha amato, incontrato, ascoltato…

Una goccia pura
in un oceano di rumore.
(Bono su Jeff Buckley)

Un cantante tra i più amati al mondo. A seguire un piccolo tributo a Jeff, non degno e di certo provvisorio (è in cantiere grosso materiale in arrivo su di lui…).

A fine articolo troverai una sezione dedicata ai migliori libri su Jeff Buckley e il link diretto al bellissimo film che lo riguarda!

BUONA LETTURA!

Jeff Buckley 8


Tributo a Jeff, il cantante dalla voce d’angelo

(a cura di Emanuele Casale)

«…uno di quei pueri aeterni, amati sia dagli uomini che dalle donne, che muoiono nel pieno della giovinezza, con i fiori della primavera.»
(C.G.Jung – lettera a Ronald J. Horton, Londra, 22 Aprile 1955)

«Mi piacciono certi accordi sospesi. Mi piace che la chitarra abbia una vena di mistero»
(Jeff Buckley)

Una goccia pura in un oceano di rumore (Jeff Apter)
Una goccia pure in un oceano di rumore (Jeff Apter)

Voglio fare musica fino all’ultimo dei miei giorni
(Jeff Buckley)

«“Era come se un tornado fosse arrivato in città, e avesse causato questi bellissimi zampilli d’acqua, e arcobaleni, e tutti questi danni e quando se n’era andato, non sapevi cosa dire”.

L’unica cosa che si può affermare con certezza è che mentre Jeff Buckley è morto da più di dieci anni, il mondo non ha ascoltato la sua ultima canzone, non ancora.»
(Jeff Apter – “Jeff Buckley. Una goccia Pura in un oceano di rumore. p.275. – 2014)

Tim è morto, e ci ha mandato un angelo…
(un amico di Tim Buckley riferendosi a Jeff)

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«C’è sempre stata musica. È stata la mia amica, la mia alleata, il mio tormento. Non ricordo un momento nel quale non fosse presente. Cantare mi ha sempre portato in un’altra realtà.»
(Jeff Buckley)

«Mi piace che le canzoni emanino una specie di luce, ed è come se viaggiassero, nonostante te.»
(Jeff Buckley)

Un hipster con la testa d'angelo. Jeff Buckley - Testi, Interviste, Biografia
Un hipster con la testa d’angelo. Jeff Buckley: testi, interviste, biografia

Chi era Jeff? Com’era…

Nato in California il 17 novembre 1966, morto il 29 maggio a Memphis nel 1997, per annegamento…

Jeffrey Scott Buckley, musicista, cantautore e chitarrista americano, figlio del famoso cantautore Tim Buckley.

Nessuna affermazione più appropriata si può fare su Jeff come quella che fece Bono (frontman degli U2) quando disse:

Jeff Buckley era una goccia pura in un oceano di rumore

Tim Buckley Jeff padre e figlio
Tim Buckley (padre) e Jeff Buckley (figlio)

Per alcuni è l’angelo della musica, per altri la voce più bella mai esistita dopo Freddie Mercury, per altri ancora un artista dannato e romantico.

Aveva trascorso l’infanzia ascoltando la musica più variegata possibile:

C’è sempre stata musica. Non ricordo un momento nel quale non fosse presente. C’era il seno di mia madre, poi ci fu la musica. Sarebbe diventata un’amica, un’alleata, la mia maestra, la mia persecuzione. […] Mi piacciono certi accordi sospesi. Mi piace che la chitarra abbia una vena di mistero. Mi piace che le canzoni emanino una specie di luce, ed è come se viaggiassero, nonostante te (Jeff Buckley)

Bob Dylan ebbe a dire che per lui Jeff fu uno dei più grandi compositori del decennio.

Conosciuto al grande pubblico per l’interpretazione magica della canzone “Halleluja” di Leonard Cohen.

Questa, da allora, è diventata LA canzone di Jeff, non di Leonard, uno di quei rari casi in cui l’interpretazione di un secondo autore supera in bellezza l’esecuzione del cantautore originale!

Pubblicò in vita soltanto un album, l’intramontabile “Grace”, contenente il suo “Halleluja”, e soltanto dopo la sua morte sono usciti altri album inediti e contenenti diversi live.

Grace fu la sua perla lasciata al mondo, divenne disco d’oro in Francia e Australia e Stati Uniti, divenne poi disco di platino anche dopo la sua morte, per ben 6 volte nel 2006

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Qui il cd/vinile dell’album GRACE

Numerosi gli artisti che lo videro come un miracolo della musica e che fu per loro di grande ispirazione, Jimmy Page, David Bowie, Bob Dylan, Elthon John, band come i Coldplay, i Radiohead.

Questo non è un risultato da poco per un ragazzo la cui musica è stata in gran parte pubblicata postuma, e non quando camminava in mezzo a noi, e che ammetteva candidamente di non avere un cassetto pieno di canzoni da cui attingere.

Per Jeff le canzoni nascevano con difficoltà, ma quando arrivavano, lo colpivano in un attimo, e forte.

Alla fine però, si riduce tutto a una tragedia singolare, che ha causato la morte di un talento ancora in pieno sviluppo, l’intensità della sua vita e della sua morte superata solo dagli echi della vita e della morte di suo padre, anche lui prematuramente scomparso. Tale padre tale figlio, quindi, e forse Jeff si sarebbe sentito a disagio con questo paragone.

Jeff Buckley

Famoso è stato il suo rapporto con il padre, artista di fama, cantautore e personalità molto difficile. Considerato dalla critica uno dei cantanti più geniali e innovativi dell’intera storia del rock. Si videro soltanto qualche volta, quando Jeff era piccolo.

Tim Buckley morì a solì 28 anni, troppo giovane per avere altre possibilità di riparare quel rapporto col figlio che mai aveva avuto.

Si, Tim uscì da subito fuori dalla vita del piccolo Jeff. Sposato con Mary Guilbert, la lasciò poco dopo la nascita di Jeff, il matrimonio divenne insopportabile per loro, la carriera musicale di Tim stava spiccando il volo. Tim abbandonò cosi Mary, non Jeff. Mandò lui spesso dei soldi quando poteva.

Tim Buckley
Tim Buckley, il padre di Jeff

Ciò segnò jeff Buckley a livello molto profondo. “Tim è morto, e ci ha mandato un angelo”, queste le parole di un caro amico del padre, quando conobbe Jeff per la prima volta.

Famoso fu il concerto tributo in onore del padre a cui Jeff fu chiamato, insieme ad altri artisti, a New York. “Greetings from Tim Buckley”, (26 Aprile del ’91), fu questo il titolo del concerto tributo, a cui Jeff vi partecipò seppur con grandissime reticenze. Ma fu proprio qui che il nome di Jeff iniziò ad essere sulla bocca di tutti…e lo sarebbe stato sempre in maggior misura.

Qui Jeff cantò e interpretò alcune delle canzoni più belle del padre, di quel padre mai vissuto.

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A fine spettacolo, con un semplice e timido “grazie mille”, Jeff Buckley era sparito, almeno per il momento, e una serata tributo era così diventata ufficialmente un evento. La domanda che tutti si facevano […] era molto semplice:

dov’è stato nascosto quel ragazzo fino ad ora?

Jeff disse questo dopo il concerto:

Non era il mio lavoro, non era la mia vita. Ma mi infastidiva non esser stato presente al suo funerale, non sarei mai più stato in grado di dirgli qualcosa. Usai quello show per dargli il mio ultimo saluto.

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«Alla fine contano soltanto le canzoni e poco importa domandarsi cosa accadde veramente a Jeff BuckIey quella sera del 29 maggio 1997 dove morì annegato, nel fiume Wolf River a Memphis.

Ci resta invece la sua officina creativa, da Grace a Sketches e ancora oltre, un piccolo canzoniere ispirato da una cultura letteraria tutt’altro che superficiale dove si intrecciano amore e morte, politica e religione, sogni e incubi: perché non si può cantare la Grazia senza aver prima conosciuto l’intero spettro del buio.

Fare musica è come strapparsi pezzi di carne di dosso e il figlio di Tim Buckley, nato vicino a Disneyland, costringe ancora chi lo ascolta a vibrare forte, suscitando il riverbero di pulsazioni cosmiche profonde: questo sa farlo soltanto un artista.

E ogni volta che ci accosteremo ai suoi testi senza cercarvi oscuri presagi sarà il miglior ringraziamento per averci aiutato a trasformare la vita in una faccenda importante
(Introduzione del libro Dark Angel. I Testi di Jeff Buckleydi Giulio Casale)

«L’unica cosa che si può affermare con certezza è che mentre Jeff Buckley è morto da più di dieci anni, il mondo non ha (ancora) ascoltato la sua ultima canzone…»

(Jeff Apter – tratto da “Jeff Buckley – Una goccia Pura in un oceano di rumore“. p.275 – 2014)

Jeff Buckley


 Materiale multimediale su Jeff Buckley:

  • Qui una sua bellissima canzone dell’album “Grace”

 ALTRI POST su JEFF BUCKLEY:

Libri su Jeff Buckley

Qui di seguito una lista dei maggiori e più importanti libri su Jeff Buckley.

Una goccia pura in un oceano di rumore (Jeff Apter)
Una goccia pura in un oceano di rumore (Jeff Apter)

Consiglio vivamente la lettura di questo libro. Lo comprai dapprima per via del sottotitolo: “una goccia pura in un oceano di rumore”, cosa c’è di più vero su Jeff? Una voce unica, angelica, dannata, soave, d’Anima. Un ottimo libro, forse tra i più aderenti al vissuto esteriore ed interiore di Jeff. Scritto con Anima, con tantissime testimonianze di suoi amici, collaboratori, di sua madre Mary, e pieno di aneddoti su Jeff a partire dalla sua fanciullezza fino ai suoi ultimi anni di vita, poco prima di morire tragicamente…

Touched by Grace. La mia musica con Jeff Buckley
Touched by Grace. La mia musica con Jeff Buckley

Gary Lucas, compagno di band di Jeff Buckley. Ho incontrato personalmente Gary in una serata dove ha suonato da solista a Roma, il 24 aprile 2018. Che dire… è stato magico. Sapere che chi ti sta davanti è stato amico e compagno di band di Jeff è stata una sensazione incredibile.

La location molto intima (presso L’Asino che vola) e lui molto informale, gli ho fatto qualche domanda a fine serata, ci siamo scattati una foto.

Gary Lucas e Jeff hanno passato insieme moltissimo tempo, esperienze, gioie, dolori, momenti musicali unici. Questo libro è il resoconto dell’esperienza di Gary dei suoi anni passati con Jeff.

La differenza di età non è mai stata un problema. Non ci lasciavamo vincolare dalla moda o dalle stagioni. Eravamo decisi a trasmettere al mondo il dono della Grazia (Grace).
Come due cavalli selvaggi che per un istante corrono insieme. E condividono lo stesso sogno: creare musica sacra e puntare al divino. Questa sensazione l’avevo provata, fortissima, sin dal primo giorno di prove con Jeff. Ma il culmine assoluto fu quando suonammo Grace per la prima volta.

La sento ancora.

L’amore che bruciava così forte quel giorno resterà per sempre nel mio cuore.
(Gary Lucas)

Once i was. Un ritratto di Jeff Buckley
Once i was. Un ritratto di Jeff Buckley

Ho visto personalmente gli autori di questo libro durante il loro bellissimo reading che hanno tenuto a Pescara più volte negli anni.

Il reading musicale “Once I Was” è nato nel dicembre 2013 per rendere omaggio al cantautore americano Jeff Buckley. Il testo tratto dallo spettacolo è un diario ricostruito a partire da fatti realmente accaduti che prende forma attraverso i ricordi dell’artista per raccontare i desideri, le paure e la fragilità di un ragazzo sulla strada del successo e non ancora divenuto il mito che conosciamo. L’intento è raccontare il lato più umano di Jeff evitando di alimentare quella dimensione tragica e misteriosa in cui troppo spesso è stato ingabbiato a causa delle circostanze della sua morte.

Un hipster con la testa d'angelo. Jeff Buckley - Testi, Interviste, Biografia
Un hipster con la testa d’angelo. Jeff Buckley – Testi, Interviste, Biografia

Dark Angel. I testi di Jeff Buckley
Dark Angel. I testi di Jeff Buckley

Jeff Buckley

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Fondatore del Jung Italia. Psicologo Clinico. Originario di Salerno, vivo a Roma. Fin dall'età di 14 anni ho iniziato ad interessarmi alla filosofia occidentale e orientale e all'età di 17 anni scopro Jung. A 21-22 anni iniziano le mie attività di pubblicazioni tramite riviste di psicologia e interventi in qualità di ospite o relatore presso convegni e seminari di psicologia. Nel 2012 conosco in Svizzera uno dei nipoti di Jung, e l'anno successivo mi concede un'intervista speciale in occasione della presentazione del "Libro Rosso" alla biennale di Venezia. Attualmente collaboro e lavoro come psicologo o studioso indipendente con associazioni, riviste scientifiche, scuole di psicoterapia e con diversi autori dell'ambito accademico e non. I miei studi d'approfondimento vertono sugli sviluppi odierni relativi alla psicologia complessa (analitica) e sulle ricerche inerenti il versante "Psiche e Materia".

2 Commenti

  1. “..perché non si può cantare la Grazia senza aver prima conosciuto l’intero spettro del buio. Fare musica è come strapparsi pezzi di carne di dosso…E ogni volta che ci accosteremo ai suoi testi senza cercarvi oscuri presagi sarà il miglior ringraziamento per averci aiutato a trasformare la vita in una faccenda importante.”

  2. Grazie Emanuele per questo esuberante articolo dedicato ”all hipster con la testa d’angelo”:
    Jeff Buckley

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