
Alcuni aspetti utili della sofferenza psicologica
Riflessioni di un fisico, di uno psicologo, di un saggio, di uno storico. Alcuni estratti di grandi personaggi attorno al tema della sofferenza.
Partiamo subito con una riflessione di Amit Goswami, grande fisico teorico, per poi “interrogare” grandi autori come Hillman, Shamdasani, Yogananda, Eckhart Tolle.
Buona lettura!

- Secondo te quando comincia il primo livello di un cammino spirituale?
Amit Goswami: – “Il primo livello comincia quando scopri o ammetti di essere infelice. Non è una cosa da poco.
E’ una scoperta su se stessi molto importante, perché con tutte le distrazioni che abbiamo ai nostri giorni è molto facile “nascondere l’infelicità sotto il tappeto”. Arriva un momento, però, in cui la scopa non funziona più.
Io me ne resi conto nel corso di un congresso di fisica nucleare, dopo una festa in cui gozzovigliai tornando a casa tardissimo. (…) Ero abbastanza sbronzo. (…) Ero in buona compagnia, ma questo non era sufficiente a coprire la mia noia. Dal profondo del mio essere sorse una domanda: perché devo continuare a vivere in questa maniera?
In quel modo ero entrato nel primo livello. Sono in molti a cominciare allo stesso modo.”
(Amit Goswami, Fisico Teorico, in “Guida quantica all’illuminazione” Ed. Mediterranee, p.253)

[ 📝 La felicità non si costruisce allontanandosi dal dolore interiore, anzi, si costruisce dalla base di questo. La vera gioia include la sofferenza, non la elimina, la trasmuta accettandola. Qui un articolo sul tema ]
«Spesso noi continuiamo a soffrire senza fare uno sforzo per cambiare; ecco perché non troviamo pace durevole e appagamento. Se noi perseverassimo, saremmo certamente capaci di superare tutte le difficoltà. Dobbiamo fare lo sforzo, perché possiamo passare dalla miseria alla felicità, dallo sconforto al coraggio.»
(Paramahansa Yogananda – L’eterna ricerca dell’uomo)
“Lacrime, dolore, e le delusioni sono amare, ma la saggezza è il conforto in tutta la sofferenza psichica. In effetti, l’amarezza e la saggezza formano una coppia di alternative: dove si trova l’amarezza,la saggezza manca, e dove c’e’ la saggezza non ci può essere amarezza”. (C.G. Jung)

«Shamdasani: “L’individuo è una porta. A mio parere non è semplicemente questione di risolvere le nevrosi individuali, la sofferenza individuale, ma di affrontare gli aspetti nei quali la sofferenza individuale si interseca, aderisce, ha un legame diretto con i problemi collettivi.”
James Hillman: “E il più grandi tutti i problemi collettivi, come si diceva, è la soppressione dei morti. Non udire le voci della storia. Non udire ciò che abbiamo perduto. E la paura dei morti, la paura della morte tipica della nostra cultura.”
Shamdasani: E’ il tema del Libro Rosso: “Per vederci chiaro ci è necessario il rigore della morte” (Jung).»
(tratto da “Il lamento dei morti – La psicologia dopo il Libro Rosso di Jung”, di Sonu Shamdasani e James Hillman)

«L’uomo in croce è un archetipo. Rappresenta ogni uomo, ogni donna. (…) Nel mezzo della sofferenza consapevole vi è già la trasmutazione.
Il fuoco della sofferenza diventa la luce della coscienza. L’ego dice: “Non dovrei soffrire”, e questo pensiero vi fa soffrire ancora di più. E’ una distorsione della verità, che è sempre paradossale.
La verità è che avete bisogno di dire si alla sofferenza prima che possiate trascenderla.»
(Eckhart Tolle – Un nuovo Mondo, p.92)
“L’uomo non dovrebbe considerare la sofferenza come una cosa negativa, poiché non vi è nulla di negativo nel mondo; piuttosto la si dovrebbe considerare come qualcosa di amaro, perché una medicina è sempre amara”. (Michael Laitman)
FINE.
Quando l’uomo finirà di sognare il mondo finirà.quando conoscerà la sua creatura (il sogno).l’incanto svanirà e spezzerà le catene dell’illusione solo quando la realtà prenderà il controllo del inganno. Solo allora i disegni svaniranno nella velocità della sua memoria dimenticata .il mondo è la strada del conto alla rovescia al punto infinito.