Dal saggio “Studio comparato della tecnica della psicologia analitica”:
«Una delle principali differenze tra la psicologia analitica e le altre scuole risiede nell’impostazione non dogmatica di ogni caso individuale da parte della psicologia analitica. Il presupposto fondamentale da cui parte la psicologia analitica è che ogni paziente ha una propria psicologia particolare “personale”, per la quale si rende necessaria un’impostazione che vari in ogni caso individuale. Come ha detto Jung: “La ricerca della verità deve ricominciare nuovamente con ogni nuovo caso, perché ogni ‘caso’ è individuale, e non può essere dedotto da nessuna specie di formule e premesse generali. Ogni individuo è un nuovo esperimento della vita eternamente mutevole, ed è il tentativo di una nuova soluzione e di un nuovo adattamento. Tale concezione deve implicare ovviamente una considerevole limitazione della tecnica generale, dato che nel complesso lo scopo di una tecnica è proprio quello di fornire regole universalmente applicabili. (…) La disponibilità e la capacità dello psicoterapeuta di avvicinare ciascun caso individuale senza irrigidimenti teorici è la pietra di paragone per giudicare la sua idoneità all’esercizio della psicoterapia. (…) Le teorie non sono altro che un tentativo a posteriori di dare un ordine a certi eventi naturali. (…) Pertanto ogni paziente deve rappresentare per lo psicoterapeuta un nuovo punto interrogativo e le sue deduzioni teoriche non possono essere altro che un tentativo post eventum di comprendere meglio il caso. (…)
Le diverse fasi della vita, i diversi tipi di personalità, i diversi bisogni esigono diverse impostazioni terapeutiche. Elasticità e adattabilità al caso in esame sono di importanza fondamentale, perché qualunque concezione dogmatica che trascuri queste diverse costellazioni psicologiche può causare danni gravissimi allo sviluppo psicologico del paziente. Per tutte queste ragioni è possibile solo cercare di indicare le linee generali del trattamento (…) senza però tentare di erigerli a tecnica rigida o a sistema di regole.»
(Gerhard Adler – Psicologia Analitica – Bollati Boringhieri 1972, p.30)