Il doppio aspetto degli scritti di Jung. La difficoltà nell’afferrarlo pienamente

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Copy of Jung
«La von Franz ha osservato che gli scritti di Jung hanno un doppio aspetto, un argomentare comprensibile logicamente da un lato e, dall’altro, è permesso all’ “inconscio” di esprimersi: “Il lettore (…) si ritrova contemporaneamente esposto all’impatto dell’ “altra voce”, quella dell’inconscio, che lo può o avvincere o mettere in fuga. L’ “altra voce” può, tra altri fattori, essere percepita nel modo particolare di Jung di far rivivere i significati etimologici originari delle parole e di permettere sia al sentimento che agli elementi immaginativi di entrare nella sua esposizione scientifica.»
(Sonu Shamdasani-Jung messo a nudo dai suoi biografi, anche–Magi Edizioni 2008 (2005 in inglese), p.67)

“Come sanno molti suoi esegeti, è possibile braccare Jung ma assai difficile afferrarlo.”
(di Augusto Romano, pubblicato come Saggio introduttivo a C.G.Jung, Seminario sui sogni, Bollati Boringhieri, Torino 2003)

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Fondatore del Jung Italia. Psicologo Clinico. Originario di Salerno, vivo a Roma. Fin dall'età di 14 anni ho iniziato ad interessarmi alla filosofia occidentale e orientale e all'età di 17 anni scopro Jung. A 21-22 anni iniziano le mie attività di pubblicazioni tramite riviste di psicologia e interventi in qualità di ospite o relatore presso convegni e seminari di psicologia. Nel 2012 conosco in Svizzera uno dei nipoti di Jung, e l'anno successivo mi concede un'intervista speciale in occasione della presentazione del "Libro Rosso" alla biennale di Venezia. Attualmente collaboro e lavoro come psicologo o studioso indipendente con associazioni, riviste scientifiche, scuole di psicoterapia e con diversi autori dell'ambito accademico e non. I miei studi d'approfondimento vertono sugli sviluppi odierni relativi alla psicologia complessa (analitica) e sulle ricerche inerenti il versante "Psiche e Materia".

1 commento

  1. Credo che questo incrociop simbolico si il bello della Psicologia Ananalitica, quello che ti afferra e nel contempo ti lascia uno spazio di riflessione… questo è un pò come il percorso analitico, la paura di perdersi e nel contempo il bisogno di lasciare tracce genuine pwer arrivare e nel contempo percorrere il sentiero e il mistero del SE’

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