Illumina il tuo lato oscuro. È dalla propria Ombra che nasce la luce

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Illumina lato oscuro Ombra

Ombra Psicologia junghiana

Un libro a tinte junghiane sull’importanza dell’Ombra

L’oscurità che è in noi è anche la nostra fonte di luce

«Se i demoni vengono scacciati anche gli angeli spiccano il volo» (Rilke)

«Amerò la luce perchè mi mostra la strada, tuttavia sopporterò l’oscurità perchè mi mostra le stelle.» (Og Mandino)

Prefazione al libro di Neale Donald Walsch, 1998 

[massima deve essere] La cura a che la luce che brilla nell’oscurità non solo venga compresa dall’oscurità, ma che essa stessa comprenda l’oscurità.
(Carl Gustav Jung, “Risposta a Giobbe”)

Proiezione Psicologia
Illumina il tuo lato oscuro (D.Ford)

Da bambino non mi sentivo bene con me stesso. C’erano addirittura momenti in cui davvero odiavo essere me stesso. Pensavo di essere l’unico al mondo a essere così inetto, così incapace di fare amicizia e così deriso dalla cerchia di ragazzi cui cercavo disperatamente di aggregarmi senza successo.

Le cose non cambiarono molto quando divenni un giovane adulto. Oh, pensavo di intraprendere nuove strade: mi trasferii addirittura in un’altra città, dove non mi conosceva nessuno e dove nessuno avrebbe saputo nulla della tendenza a fare lo sbruffone che mi accompagnava dall’infanzia come compensazione alla mia mancanza di autoconsiderazione.

📝 LEGGI ANCHE:
La luce dell’inconscio. Luce dell’Ombra e l’Ombra della luce. (Emanuele Casale)

https://www.amazon.it/piccolo-dellombra-scoprire-nostro-oscuro/dp/8857303888/ref=as_li_ss_tl?ie=UTF8&qid=1532308307&sr=8-1&keywords=robert+bly+ombra&linkCode=ll1&tag=junita0a-21&linkId=a831502595266f320640fd0b85b713bf
Il piccolo libro dell’Ombra (R.Bly)

Nessuno avrebbe visto ciò che gli adulti della mia infanzia chiamavano “capricci”, e nessuno avrebbe saputo della mia abitudine a “passare la misura”, a riempire la stanza della mia presenza al punto che tutti gli altri sentivano di non aver più spazio a disposizione. Le mie inadeguatezze sociali non sarebbero mai state scoperte.

Be’, avrei presto constatato che traslocare non serviva: avevo portato me stesso con me.
Poi un giorno mi trovai a partecipare a un ritiro di crescita personale organizzato dal dipartimento di formazione del personale dell’azienda per la quale lavoravo. La coordinatrice del ritiro disse qualcosa che non avrei più dimenticato.

Tutti i tuoi cosiddetti difetti, tutte le cose che non ti piacciono di te stesso sono le tue più straordinarie risorse», furono le sue parole. «Soltanto che sono superamplificate. È stato alzato un po’ troppo il volume: tutto qui. Basterà abbassarlo un po’. Presto, insieme a tutti gli altri ti accorgerai che i tuoi punti deboli sono punti forti, e i tuoi “lati negativi” sono “lati positivi”. Diventeranno strumenti meravigliosi, pronti a lavorare per te invece che contro di te. Tutto quello che dovrai fare è appellarti a questi tratti della personalità in proporzioni adeguate al momento. Valuta le dosi necessarie delle tue meravigliose qualità, e non spendere nulla di più.

Lato oscuro Ombra

Mi sentii come colpito da un fulmine: nessuno mi aveva mai detto nulla del genere. Eppure, istintivamente sentivo che si trattava della verità. La mia sbruffoneria non era altro che sicurezza superamplificata. Quello che gli altri nei miei anni giovani definivano “capricci” o “incoscienza” non era altro che spontaneità e pensiero positivo, portati al massimo volume. E la mia tendenza a esagerare era solo capacità di leadership, abilità verbale e disponibilità a mettermi in gioco – tutto tre misure oltre il segno.

Compresi così che tutti questi aspetti del mio essere erano le stesse qualità per le quali ero anche stato lodato, di tanto in tanto.

Non c’è da meravigliarsi che ne fossi rimasto così confuso! Fu solo allora, quando guardai il mio “lato in ombra” e vidi chiaramente perché gli altri a volte definissero “negativi” questi miei comportamenti, che scorsi anche il dono che ciascuno di essi aveva in sé.

Tutto ciò che dovevo fare era usare quei comportamenti in modo diverso, e non reprimerli né disconoscerli, ma semplicemente usarli in modo differente.

Ora sono arrivato a comprendere la straordinaria importanza di condurre una vita integra, ossia permettere a me stesso anzitutto di osservare, e poi di fondere tutti gli aspetti del mio essere – quelli che io e gli altri chiamiamo “positivi” e quelli che chiamiamo “negativi” – in un Tutto più grande. Grazie a questo processo ho finalmente stretto amicizia con me stesso.

Ma quanto tempo ha richiesto arrivare fin qui! E quanto sarebbe potuto essere più breve l’intero percorso, se fossi stato esposto alle profonde intuizioni e alla meravigliosa saggezza contenute in questo libro di Debbie Ford.

L'autrice: Debbie Ford, Psicoterapeuta statunitensew
L’autrice del libro: Debbie Ford, Psicoterapeuta statunitense

Leggetelo attentamente una prima volta, e poi ancora una seconda. E infine rileggetelo una terza volta, per sicurezza. E fate gli esercizi che propone. La mia è una sfida. Sfida e doppia sfida.

Ma non provate a leggere il libro né fate gli esercizi se non volete che la vostra vita cambi. Deponete subito il libro: mettetelo sullo scaffale più alto della vostra libreria, dove non lo prenderete più in mano. Oppure da telo a un amico, perché molto probabilmente sarà impossibile fare esperienza di questo libro senza conoscere cambiamenti anche nella vostra vita.

Credo in una vita vissuta nella massima visibilità, e questo significa completa trasparenza, senza nascondere o negare nulla, nemmeno la parte di me stesso che non volevo guardare e ancor meno riconoscere.

Se concordate con me sul fatto che la visibilità è la chiave dell’autenticità, e che quest’ultima è l’accesso al proprio vero sé, ringrazierete Debbie Ford dal profondo del vostro essere per questo libro:

esso vi condurrà proprio a quella porta d’ingresso oltre la quale c’è la gioia duratura, la pace interiore e un luogo di amore di sé così vasto che alla fine troverete lo spazio per amare incondizionatamente anche gli altri. E una volta che il ciclo ha inizio, non solo cambierete la vostra vita, ma comincerete davvero a cambiare il mondo.

Ombra Shadow Luce

Alcuni estratti scelti dal libro

“ […] Carl Jung ha definito l’OMBRA dicendo che essa contiene tutte quelle parti del nostro essere che abbiamo cercato di nascondere o negare. Comprende quegli aspetti oscuri [appunto non “messi in luce”, quindi sia “negativi” che “positivi”] che non riteniamo accettabili da parte della nostra famiglia, degli amici, e soprattutto di noi stessi.

Il lato oscuro è relegato nel profondo della nostra coscienza, celato a noi stessi e agli altri. Il messaggio che riceviamo da questo luogo nascosto è semplice: in me c’è qualcosa di sbagliato. Non sono a posto. Nessuno mi può amare. Non merito. Non valgo.

Molti di noi credono a questi messaggi: siamo convinti che se guarderemo da una distanza sufficientemente ravvicinata ciò che giace nel profondo di noi stessi troveremo qualcosa di orribile.

Proiezione Psicologia
📖 Illumina il tuo lato Oscuro (Debbie Ford)

Ci tratteniamo dal guardare a lungo e a fondo per paura di scoprire qualcuno con cui non possiamo vivere. Abbiamo paura di noi stessi. Abbiamo paura di ogni pensiero e sentimento da sempre represso.

Molti di noi sono così dissociati da questa paura che possono vederla solo di riflesso: la proiettano sul mondo, sulle loro famiglie e sugli amici, così come sugli estranei. La loro paura è così profonda che l’unica cosa che sanno fare per gestirla è nasconderla o negarla.

(…) Jung usa il termine “Ombra” per  riferirsi a quelle parti della nostra personalità che sono state rifiutate per paura, ignoranza, vergogna o mancanza d’amore. Il suo concetto di base dell’ombra era semplice: “L’Ombra è ciò che una persona non desidera essere”. (…) Ci si deve addentrare nell’oscurità per poter emanare la propria luce.

(…) anche dopo anni di fallimenti in fatto di relazioni, carriere, diete e sogni, continuiamo a reprimere questi inquietanti messaggi interiori. Ci diciamo che va tutto bene e che le cose miglioreranno, ci mettiamo una benda sugli occhi e i tappi alle orecchie per mantener vive le storie interiori che noi stessi creiamo. (…)

Oscurità Ombra

Invece di cercare di reprimere la nostra ombra, dobbiamo svelare, far nostre e abbracciare proprio le cose che abbiamo piu paura di affrontare. Per “fare nostre” intendo riconoscere che una qualità ci appartiene.

“E’ l’ombra a contenere gli indizi”, afferma l’autore e maestro spirituale Lazaris.

L’ombra racchiude anche il segreto del cambiamento, un cambiamento che può riguardarci a livello di cellule, una svolta che può perfino modificare il nostro DNA.

L’ombra custodisce l’essenza del nostro essere, i nostri doni più preziosi.

(…) Finchè continuiamo a nasconderci, a mascherarci e a proiettare ciò che abbiamo dentro di noi, non abbiamo la libertà di essere né di scegliere.

(…) I sentimenti che abbiamo represso non vogliono altro che essere integrati nel nostro io, e sono dannosi solo quando sono repressi, perché in questo caso possono presentarsi all’improvviso nei momenti meno opportuni. I loro attacchi di sorpresa vi danneggeranno nelle aree della vita per voi piu importanti.»

Ombra oscurità

“In ogni essere umano ci sono dei e dee in embrione con un solo desiderio: nascere.”
(Deepak Chopra)

“Scegliamo di dimenticare  chi siamo e poi dimentichiamo di aver dimenticato”
(Gunther Bernard)

“Negli altri riusciamo ad affrontare solo quello che riusciamo ad accettare i noi stessi.”
(James Baldwin)

“Quello che non riesci ad accettare non ti permetterà di essere”
(Illumina il tuo lato oscuro, p.92)

“Il dolore dei nostri difetti percepiti ci costringe a nasconderli. Quando neghiamo certi aspetti del nostro io, li compensiamo in maniera eccessiva assumendo quelli opposti. Poi creiamo interi personaggi per provare a noi stessi e agli altri di non essere così”
(p.103)

FINE.



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1 commento

  1. Bravo. Tema molto intrigante, propiziatorio di una esplorazione, in lungo e in largo, della tradizione sia occidentale sia orientale. Ultimamente mi sono accostato a temi simili leggendo qualcosa di Furio Jesi. Molto della storia dell’arte potrebbe addurre argomenti a sostegno.

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