« (…) in sostanza, e proprio nelle cose più profonde e importanti, siamo indicibilmente soli, e affinché uno possa consigliare e anzi aiutare l’altro deve accadere molto, molto deve riuscire, una intera costellazione di cose si deve realizzare perché si ottenga una volta lo scopo.»
(Rainer Maria Rilke – Lettere ad un giovane poeta – Viareggio presso Pisa, 5 Aprile 1903 – Mondadori 1994, p.43)
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«Naturalmente è immaginazione se ora affermo di aver sentito già a quell’epoca che qualcosa era entrato nella mia vita, direttamente nella mia, qualcosa che avrei dovuto portarmi appresso da solo, per sempre.
Mi vedo giacere sveglio nel mio lettino a sponde, presagendo indistintamente come sarebbe stata la vita: piena di cose strane, pensate solo per un singolo e impossibili da esprimere.
Certo è che a poco a poco sorse dentro di me un triste e opprimente orgoglio. Immaginavo come avrei girovagato, pieno di vita interiore e taciturno.»
(Rainer Maria Rilke – Quaderni di Malte Laurids Brigge, Mondadori, Milano 1988, p.98)
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