Accettiamo di vivere nell’infelicità perché abbiamo paura dei cambiamenti. (“Mangia, prega, ama”, di Elizabeth Gilbert)

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«Tutti vogliamo che le cose restino uguali David. Accettiamo di vivere nell’infelicità perché abbiamo paura dei cambiamenti, delle cose che vanno in frantumi, ma io ho guardato questo posto [Roma], il caos che ha sopportato,
il modo in cui è stato adoperato, bruciato, saccheggiato, tornando poi ad essere se stesso, e mi sono sentita rassicurata.

Forse la mia vita non è stata così caotica, è il mondo che lo è, e la sola trappola è restare attaccati ad ogni cosa.

Le rovine sono un dono, la distruzione è la via per la trasformazione.

Anche in questa città eterna l’Augusteo mi ha dimostrato che dobbiamo essere sempre preparati ad ondate infinite di trasformazioni.

Sia io che te meritiamo di più che stare insieme perché altrimenti abbiamo paura di essere annientati.”
(Mangia, prega, ama – autobiografia della scrittrice statunitense Elizabeth Gilbert)

MANGIA prega ama
Mangia, prega, ama (Elizabeth Gilbert)

«Alla fine sono arrivata a credere in una ricerca che io chiamo “La Fisica dell’Anima”, una forza della natura governata da leggi reali quanto la legge di gravità.

La regola di questo principio funziona più o meno così: se sei abbastanza coraggiosa da lasciarti indietro tutto ciò che ti è familiare e confortevole e che può essere qualunque cosa, dalla tua casa a vecchi rancori, e partire per un viaggio alla ricerca della verità, sia esterna che interna, se sei veramente intenzionata a considerare tutto quello che ti capita durante questo viaggio come un indizio, se accetti tutti quelli che incontri strada facendo come insegnanti, e se sei preparata soprattutto ad affrontare e perdonare alcune realtà di te stessa veramente scomode, allora la verità non ti sarà preclusa.»
(Mangia, prega, ama – autobiografia della scrittrice statunitense Elizabeth Gilbert)

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Alcune scene tratte dal film:

 

 

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Fondatore del Jung Italia. Psicologo Clinico. Originario di Salerno, vivo a Roma. Fin dall'età di 14 anni ho iniziato ad interessarmi alla filosofia occidentale e orientale e all'età di 17 anni scopro Jung. A 21-22 anni iniziano le mie attività di pubblicazioni tramite riviste di psicologia e interventi in qualità di ospite o relatore presso convegni e seminari di psicologia. Nel 2012 conosco in Svizzera uno dei nipoti di Jung, e l'anno successivo mi concede un'intervista speciale in occasione della presentazione del "Libro Rosso" alla biennale di Venezia. Attualmente collaboro e lavoro come psicologo o studioso indipendente con associazioni, riviste scientifiche, scuole di psicoterapia e con diversi autori dell'ambito accademico e non. I miei studi d'approfondimento vertono sugli sviluppi odierni relativi alla psicologia complessa (analitica) e sulle ricerche inerenti il versante "Psiche e Materia".

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