La libertà del «sentimento»: permettiamoci di esprimere affettività ovunque sentiamo di farlo

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Amore affettivita, sesso, liberta sentimento(di Emanuele Casale)
Oggi camminando pensavo a quanto siamo patologicamente inibiti nel collettivo con la sfera dell’erotica, oggi forse più che mai, e mi azzardo a dire che lo siamo molto più che ai tempi di Freud di quando curava le isteriche, ma in maniera altra e più in Ombra. Pensavo a certi tipi di persone ad esempio che trovano sgradevole e disturbante quando vedono una coppia in strada baciarsi, “limonarsi” (che bel termine, asd), esprimere forte passione l’uno per l’altra, rincorrersi per abbracciarsi ecc. Quando c’è turbamento o irritazione ricordiamolo è perchè è in atto una rimozione di un proprio contenuto con conseguente proiezione. In altre parole ci irritiamo e turbiamo perchè quel qualcosa o quel qualcuno ci appartiene, anche nei più impensabili casi…c’è poco da dire.
La proiezione è però l’unica amica che ci permette di vedere quel nostro rimosso al di fuori di noi. Personalmente io mi accendo e trovo bellissimo quando vedo queste scene in un aeroporto, stazione, per strada, in un ristorante, in ogni dove…Penso “Oh evvai sia benedetto il signore! Che bello!”. Pensate tipo a quei vecchietti di paese che quando vedono due ragazzini baciarsi su un panchina ti buttano addosso le migliori bestemmie e insulti. Chi non ci è passato!? Che brutto invecchiare e non essere un pò saggi, è come invecchiare invano come diceva il Buddha…
Si è talmente incapaci di esprimere liberamente questo dio, Eros, che include anche la propria dimensione erotica, che alla fine egli ci possiede in maniere patologizzanti come la clinica analitica insegna, attraverso sintomatologie psicosomatiche ampiamente note.
Questa foto qui sotto è bella come la semplicità, per un motivo altrettanto semplice: due esseri umani che semplicemente esprimono al mondo che in quel momento il loro tempo è occupato per chiunque altro perchè sono andati ad amar-Si. Sentiamo mai, tra i nostri amici e conoscenti, cose del tipo “Guarda stasera non ci sono, non mi va di andare lì, perchè credo di voler fare solamente l’amore con la mia donna/uomo!”. Devo essere sincero…solo una volta l’ho sentito da un mio caro amico di università, e l’effetto che mi fece fu come una sorta di senso di liberazione e gli dissi: “Sei un grande! Quale “impegno” più bello!?!?” E’ una libertà per pochi…è qualcosa che rende in una buona parte liberi.
Lasciamo parlare la Von Franz:

“Credo che il valore sia nello scarso valore che l’intera coscienza collettiva attribuisce all’eros. L’eros è personale; si trasmette da un individuo a un altro individuo in un modo esclusivo e personale. Purtroppo l’eros non ha più peso nella nostra società. Non siamo più liberi di dire: “Faccio questo perchè amo queste cose”, oppure: “Agisco contro le regole perchè amo certe cose”. Le regole sono le regole. Il computer le ha elencate tutte e le cose devono andare in quel modo.
La depersonalizzazione totale l’organizzazione massificata della società moderna distruggono i sentimenti e fanno impazzire le donne.
(…) L’accusa più atroce che si possa rivolgere a qualcuno è affermare che le sue contestazioni sono mosse dai sentimenti: “Non è logico”, come se la logica fosse l’unico strumento di discussione. Si può discutere anche con il cuore. Si può portare avanti una protesta con i sentimenti. Ma oggi la moda, questa moda assolutista, esige la razionalità. (…) Tutto questo distrugge completamente i sentimenti e ferisce sia gli uomini sia le donne. Ferisce più le donne perchè, in generale, esse pongono un’enfasi maggiore sui rapporti e i sentimenti personali. (…)
Nella nostra società moderna abbiamo conseguito la libertà sessuale. Si presenta adesso un problema di più vasta portata: la liberazione del cuore.”
(Marie Louise Von Franz – Il mondo dei sogni)

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Fondatore del Jung Italia. Psicologo Clinico. Originario di Salerno, vivo a Roma. Fin dall'età di 14 anni ho iniziato ad interessarmi alla filosofia occidentale e orientale e all'età di 17 anni scopro Jung. A 21-22 anni iniziano le mie attività di pubblicazioni tramite riviste di psicologia e interventi in qualità di ospite o relatore presso convegni e seminari di psicologia. Nel 2012 conosco in Svizzera uno dei nipoti di Jung, e l'anno successivo mi concede un'intervista speciale in occasione della presentazione del "Libro Rosso" alla biennale di Venezia. Attualmente collaboro e lavoro come psicologo o studioso indipendente con associazioni, riviste scientifiche, scuole di psicoterapia e con diversi autori dell'ambito accademico e non. I miei studi d'approfondimento vertono sugli sviluppi odierni relativi alla psicologia complessa (analitica) e sulle ricerche inerenti il versante "Psiche e Materia".

1 commento

  1. …a me sembra che stiamo imparando sempre più a mostrare la nostra parte sentimentale, emotiva, sessuale agli altri, in pubblico o in privato. Non condivido appieno le parole di Von Franz.

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