
La poesia simbolo del Jung Italia
(di Emanuele Casale)
Di seguito una mia poesia dedicata a questo simbolo del fiore che rappresenta anche il logo del Jung Italia, una poesia che credo canti l’unicità eterna e irripetibile che abita ognuno di noi…
BUONA LETTURA!
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«Cogli il fiore eterno dell’Anima.
Riconoscilo tra i diecimila.
Emana un profumo singolare
il tuo;
se gli appartieni,
e se lui appartiene a te,
il suo odore, con i moti dei venti del mondo,
ti arriverà,
e tu arriverai alla sua casa,
esso farà ‘casa’ dentro di te,
troverà un posto dove risplendere più propriamente,
ti rimembrerà ciò che più ti è proprio:
immagini, suoni e antiche sensazioni di un passato remoto,
e future immagini di quelle vite in possibilità.
Già una volta lo hai riconosciuto
e con lui hai fatto lunghi viaggi
in diversi luoghi e diversi tempi.
Riconoscilo tra i diecimila;
è l’unico ricordo e simbolo
che tu hai su questa terra
di quell’affetto infinito
che lega senza nodi la tua anima
a quella dei tuoi luoghi originari,
e a quella di altri.
Cogli il tuo fiore,
affinchè tu possa attraversare,
ancora una volta,
il cammino di questi tempi
senza però vagabondare ed essere inconsapevole
di quale tra i diecimila, sia il tuo
fiore,
la tua Anima.»
(Emanuele G. Casale, 2013, Chieti)
Origine della poesia e nascita del logo del blog
Questo post, oltre che a presentare un frutto di una mia immaginazione attiva del 2013, è volto anche a presentare il logo-simbolo del blog Jung Italia ©.
Simbolo del logo è come ben si vede un fiore, che nella mia immaginazione attiva è apparso come un misto tra papavero e orchidea.
È ben noto, come si deduce anche dal componimento di sopra, che il fiore – anche in psicologia – è un potente simbolo dell’Anima tra i più originari, antichi e sempre vivi.
È con questo fiore che ho voluto “marchiare”, dare un carattere, una tonalità affettiva, simbolica, al logo di questo blog, un blog che ormai sembra quasi procedere da sé, come sorretto da comuni e collettivi interessi e passioni di molti…
Dunque un simbolo che ci rende memori dell’originalità e dell’essenza da esprimere in ognuno di noi, quell’essenza, quella pianta, quella ghianda, quel daimon, che – come amo dire – ci tiene in vita, ci cura affinché anche noi la curiamo, e viceversa…
Una piccola amplificazione letteraria
Moly, l’erba di Hermes che risana l’anima.
Di seguito un estratto preso da: H. Rahner, 1971, Miti greci nell’interpretazione cristiana, Il Mulino, Bologna, pp. 205-245
La salvezza gli verrà da quel “fiore che risana l’anima”, che egli riceve dalle mani del messaggero degli dèi e che in sé è anche esso un simbolo sensibile di quanto gli avviene nell’anima: la radice è nera, il fiore bianco.
Grazie al potere che è in quest’ultimo, l’uomo si svincola dalle potenze tenebrose, nelle quali egli sa che anche la sua radice è immersa; egli è una progenie celeste, che col suo fiore, il suo io spirituale, si dischiude verso l’alto, bianco come latte e puro.
Ma (e questo è l’elemento determinante nella simbolica del mito) ciò gli è possibile solo in quanto egli riceve soccorso teòten, da Dio, in quanto gli viene incontro il potere errante di Hermes.
Molto suggestivo Emanuele ! 🙂
L’ha ribloggato su EnerStrategiee ha commentato:
!!!
questo sito è una fonte fresca di conoscenza che si espande come il profumo dei fiori.
La poesia è molto bella.
Un caro saluto per ringraziare il lato divulgativo di questo poliedrico blog
Francesco
imparo molto e ogni conferma mi da la forza di continuare il mio cammino! grazie di cuore Emanuele Casale.
Trovo questo blog molto stimolante, come un campo di fiori coloratissimi e dai mille profumi, in cui scorrono ruscelli di acqua limpida che danno la vita al campo, ai fiori, ai profumi e a me… Grazie Emanuele, sei formidabile!!! 🥰🥰 ❤️