Jung tratto dai seminari sullo Zarathustra di Nietzsche (sul tempo, la relatività, il passato e il futuro)
Il futuro entra in noi,
per trasformarsi in noi,
molto prima che accada.
(Rainer Maria Rilke)
«Quando alzate lo sguardo al cielo e vi meravigliate della bellezza delle stelle, queste vi appaiono non come sono ora, ma come furono innumerevoli milioni di anni fa.
Stando alle apparenze, è una nuova stella quella che vedete risplendere, ma quella stella brillò per la prima volta quando in Egitto regnava Tutankhamon e può darsi che oggi non esista più.
Se per miracolo tutte le stelle del cielo venissero spazzate via da un momento all’altro, noi continueremmo a vederle […] ancora: dopodicchè, forse, inizierebbe a scomparire la prima, e venti o cinquant’anni più tardi potrebbero seguirla altre, ma il cielo continuerebbe a starsene là come prima, e ci vorrebbero innumerevoli milioni di anni prima che svanisse l’ultima.
Perciò noi viviamo sempre in tempi in cui cose che sono state esistono ancora. La sola cosa spiacevole è che non sia possibile vedere ciò che si trova nel futuro.
Il nostro inconscio, però, è in qualche modo in anticipo rispetto ai nostri occhi e ha una qualche nozione delle cose che saranno, poiché è dal passato più remoto che viene creato il futuro.»
(C.G.Jung – dai seminari dello Zarathustra di Nietzsche tenuti del 1934-39. Edizioni B.Boringhieri, p.48-49, 2014)

«Per noi come individui, aghi della bilancia della storia, il compito è di scoprire la connessione psichica fra passato e futuro, altrimenti l’uomo inconscio dentro di noi, che è anche il passato primitivo, modellerà il futuro storico in modo forse disastroso.» (James Hillman)
«Il mondo è tale e quale all’inconscio collettivo. Quando alzate lo sguardo al cielo e vi meravigliate della bellezza delle stelle, queste vi appaiono non come sono ora, ma come furono innumerevoli milioni di anni fa. Stando alle apparenze, è una nuova stella quella che vedete risplendere, ma quella stella brillò per la prima volta quando in Egitto regnava Tutankhamon e può darsi che oggi non esista più. Se per miracolo tutte le stelle del cielo venissero spazzate via da un momento all’altro, noi continueremmo a vederle per quattro anni ancora: dopodiché, forse, inizierebbe a scomparire la prima, e venti o cinquant’anni più tardi potrebbero seguirla altre, ma il cielo continuerebbe a starsene là come prima, e ci vorrebbero innumerevoli milioni di anni prima che svanisse l’ultima. Perciò noi viviamo sempre in tempi in cui cose che sono state esistono ancora.»
(C.G. Jung)
«A una certa distanza dalla Terra potreste ancora vedere il bagliore prodotto dalle armi della guerra mondiale, perché la luce ha una velocità limitata. Così, in qualche luogo là fuori, nello spazio, potete ripercorrere la storia all’indietro. Se poteste collocarvi a una distanza di soli circa quattrocento anni luce dalla Terra, riuscireste a vedere Colombo che scopre l’America. […] Questo è assolutamente vero, perciò l’infinita grandezza e l’infinita piccolezza sono vere. È davvero possibile che nelle nostre anime siano racchiuse tutte le genti, mondi dove potremmo essere infinitamente grandi come fuori siamo infinitamente piccoli, così grandi che lì dentro potrebbe avere luogo la redenzione di un’intera nazione o di un intero universo.»
(C.G.Jung – Visioni)
[…] «E' dal passato più remoto che viene creato il futuro» (Jung, dai seminari sullo Zarathustra…. […]
Splendida pagina. Adoro la ricchezza di poesia e prosa che propone con competenza e forza vitale. Grazie infinite