A questi avventurosi noi dobbiamo tutto: vite individuali che hanno illuminato il mondo.

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Yogananda Jung Alan Watts Collage
Yogananda, C.G. Jung, Alan Watts

La luce individuale che illumina il mondo

(di Emanuele Casale)

Jung ci ha dimostrato, con la sua vita e il suo lavoro scientifico inestimabile, un’insegnamento che è antico quanto il mondo e che il filosofo Schopenhauer racchiudeva in questa massima:

Solo la luce che uno accende a se stesso, risplende in seguito anche per gli altri.

Questa è una bellissima conseguenza – risplendere anche per gli altri – a cui porta quello che Jung chiamava processo di individuazione.

Il post in questione è dedicato a chi, attraverso il conseguimento pieno della propria vita individuale, spontaneamente ha illuminato quella di milioni di altre, e continua a farlo.

Qualcuno diceva:

Ciò che facciamo in vita, riecheggia per l’eternità


Anime Famiglia

Diceva Pascal che “quando non si sa la verità di una cosa è bene che vi sia un errore comune che fissi la mente degli uomini”, ma è anche bene sapere che si tratta di un errore, per evitare che un semplice accordo diventi qualcosa di dogmatico, una penosa tirannia che ognuno si porta senza capirne più il significato.

Chi è abituato ad andare in montagna trova delle frecce gialle che indicano sentieri e passeggiate sicuri ed è bene che le persone non pratiche seguano queste indicazioni. Ma potrebbe esserci qualcuno che preferisce nuovi sentieri, diverse emozioni e sarà la fede nelle sua capacità di orientamento che lo spingerà su percorsi insoliti.

A questi avventurosi noi dobbiamo tutto perchè essi sgretolano l’immobilità della storia.»
(Aldo Carotenuto – Diario di una segreta simmetria. Sabina Spielrein tra Fredu e Jung)

«Alcuni, passando su questa terra, ci lasciano degli Amori che sono eterni. Passano da qui lasciando un’impronta eterna, che è personale e al tempo stesso universale, collettiva.

Ciò che lasciano è un Amore di un senso superiore, e non riguarda semplicemente quell’amore che si declina in un Io con un Tu, non un amore che lega due esseri umani. Taluni individui sono stati, nell’arco della loro vita, strumenti dell’Amore cosmico.

Essi dovevano incarnare – entro le loro capacità – un Amore non solo destinato ai propri cari, ma un Amore di senso superiore destinato a declinarsi nel mondo intero:
un Amore per la vita, per la conoscenza, un Amore per la terra, per l’Anima, per la luce che viene dall’Ombra,

un Amore che potesse spingere molti altri a realizzare quella Verità che vive in ogni uomo, in ogni donna, in ogni attimo…»
(Emanuele Casale – 14/10/2015)

Il mistero dei custodi del mondo - Ibn 'Arabi
Il mistero dei custodi del mondo (Ibn ‘Arabi)

«L’uomo, la cui vita è stata toccata da un fattore infinito e [simple_tooltip content=’l’esperienza peculiare, extra-razionale, di una presenza invisibile, maestosa, potente, che ispira terrore ed attira: tale esperienza costituirebbe l’elemento essenziale del «sacro» e la fonte di ogni atteggiamento religioso dell’umanità.’]numinoso*[/simple_tooltip], ha sempre con sé, ovunque egli vada – nelle cose, tra le cose, tra i suoi simili – una certa aura di presenza psichica penetrante.

E’ qui tra noi, ma al tempo stesso ha un piede o una mano in un altrove, in un’origine, la cui natura appartiene anche a noi.

Quest’assetto della consapevolezza, alcuni saggi nel passato, lo hanno denominato “viaggiare tra i mondi”.»
(Emanuele Casale – 17/07/2015)

“Ci sono esseri che percorrono l’arduo sentiero che passa per la rischiosa palude delle passioni corrosive attraversano l’oceano dell’illusione, l’oscurità dell’ignoranza, e vanno oltre. Hanno come sostegno la saggia contemplazione, come rifugio la libertà dal dubbio, sono liberati:questi sono per me esseri grandi.” (Il Buddha – Dhammapada verso 414)

«Per me sono dei cari vecchi amici: Rilke, Alan Watts, Jung… sono stati esseri che hanno saputo estrarre dal di dentro ricchezze immense. Sono stati, e rimarranno sempre, individui che dimostrano empiricamente e in prima persona quella massima universale delle antiche saggezze, ripresa anche da Schopenhauer, e che recit: “Solo la luce che uno accende a se stesso risplende in seguito anche per gli altri”.

Una luce che fecero fuoriuscire dalla loro profondità, ma che ancora oggi irradia e riluce nel mondo, a disposizione di chi può coglierla. 

Trassero questa luce soltanto nella misura in cui percorsero l’inferno delle loro passioni e della moltitudine folle delle loro sofferenze. Sono in tale maniera poterono riscattare quella luce dal profondo. È dal buio che provengono i tesori, è da lì che devono essere riscattati; non esistono scorciatoie…»
(Emanuele Casale)

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Una vita per l’anima: 58 anni fa moriva Carl Gustav Jung, padre della psicologia moderna


ALCUNI LIBRI DEI TRE AUTORI IN FOTO:

Lasciare andare Tao acqua che scorre
Il Tao. La via dell’acqua che scorre (Alan Watts)
Autobiografia di uno Yogi - Yogananda
Autobiografia di uno Yogi (Yogananda)
Jung Ricordi Sogni Riflessioni autobiografia
Ricordi, Sogni, Riflessioni (autobiografia di C.G. Jung)

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Fondatore del Jung Italia. Psicologo Clinico. Originario di Salerno, vivo a Roma. Fin dall'età di 14 anni ho iniziato ad interessarmi alla filosofia occidentale e orientale e all'età di 17 anni scopro Jung. A 21-22 anni iniziano le mie attività di pubblicazioni tramite riviste di psicologia e interventi in qualità di ospite o relatore presso convegni e seminari di psicologia. Nel 2012 conosco in Svizzera uno dei nipoti di Jung, e l'anno successivo mi concede un'intervista speciale in occasione della presentazione del "Libro Rosso" alla biennale di Venezia. Attualmente collaboro e lavoro come psicologo o studioso indipendente con associazioni, riviste scientifiche, scuole di psicoterapia e con diversi autori dell'ambito accademico e non. I miei studi d'approfondimento vertono sugli sviluppi odierni relativi alla psicologia complessa (analitica) e sulle ricerche inerenti il versante "Psiche e Materia".

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