POLIS-ANALISI
città dell’incontro:
per un’armonia delle differenze.
X Convegno A.P.R.E.
(5 maggio, dalle 14.00 alle 18.30) Confraternita dei Bergamaschi, Via di Pietra 70 – Roma
(6 maggio, dalle 9.00 alle 19.30) Biblioteca Camera dei Deputati, Via del Seminario 76 – Roma
- Per ISCRIVERTI al CONVEGNO gratuitamente clicca qui
- Qui scaricabile la brochure del convegno
L’A.P.R.E. compie dieci anni, nel corso dei quali sono stati svolti molti convegni, dapprima in varie Università italiane e poi nelle massime sedi istituzionali, concesse, con l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, in riconoscimento della nostra specifica “mission”: in-formare persone di ogni età e ceto socio-culturale attraverso un approfondimento scientifico, in un clima di familiarità conviviale.
Abbiamo cercato di applicare l’ermeneutica della Psicologia Dinamica e dello Sviluppo a tematiche di emergenza sociale, svolgendo eventi tra i quali ricordiamo gli ultimi: , “Perché la guerra? Psicoanalisi per la pace” (Sala Colonne, Camera dei Deputati); “Psicoterapia, Democrazia e Diritti umani” (Sala Atti Parlamentari del Senato); “Gruppoanalisi nell’anno zero del Welfare”; “Gruppi ed Economia: ripartiamo dal capitale sociale” (Protomoteca del Campidoglio); “Lo s-fruttamento della Madre terra: tra ecocidio e gratitudine” (Camera dei Deputati).
Per ISCRIVERTI al CONVEGNO gratuitamente clicca qui
I suddetti e molti altri eventi APRE hanno configurato una “POLIS-ANALISI”. Punto di arrivo e di ripartenza verso nuove sfide è il presente convegno, diviso in tre sessioni distinte, ma accomunate da un leitmotiv: ri-conoscere le proprie identità nelle differenze, al fine di comporre un’armonica sin-fonia, in cui ogni diseguaglianza possa trovare una sua valorizzazione:
1° “PENSIERO E NON TERRORE” (5 MAGGIO)
2° “CITIZEN GAY” (6 MAGGIO)
3° “SIN-ETNIE” (6 MAGGIO)
Interverranno come:
Relatori
Luisa Brunori (Prof. Psicologia Dinamica dei Gruppi, Uni. Bologna)
Donatella Cavanna (Prof. Ordinario di Psicologia Dinamica, Uni. Genova
Alberto Ghilardi (Prof. Associato di Psicologia Clinica, Uni. Brescia)
Marco Innammorati (Prof. Associato di Psicologia Dinamica e dello Sviluppo Uni. Roma Tor Vergata)
Vittorio Lingiardi (Prof. Ordinario di Psicologia Dinamica, Uni. La Sapienza)
Girolamo Lo Verso (Psicoterapeuta, già Prof. Ordin. Psicoterapia, Uni. Palermo)
David Meghnagi (Psicoanalista Ordinario IPA, Dir. Trauma and Memory, Prof. di Psicologia Clinica, Uni. Roma Tre)
Filippo Pergola (Psicoterapeuta psicoanalista, Presidente APRE, Docente Psicologia Sviluppo Uni. Tor Vergata, Dir. IJPE)
Stephen T. Russell (Prof. Ordinario di Sociologia, Uni. Arizona – USA)
Sergio Salvatore (Prof. Ordinario di Psicologia Dinamica, Uni. Salento)
Per ISCRIVERTI al CONVEGNO gratuitamente clicca qui
Discussant
Roberto Baiocco (Prof. Associato Psicologia Sviluppo, Uni. La Sapienza)
Raffaele Bracalenti (Psicoanalista, Pres. Ist. Psicoanalitico Ricerche Sociali)
Emanuele Gerardo Casale (Laureato in Psicologia. Fondatore e CEO di Jung Italia. Uni. Gabriele D’Annunzio)
Arturo Casoni (Psichiatra Infanzia e Adolescenza, Psicoanalista IPRS)
Anna Maria Disanto (già Prof. di Psicologia dello Sviluppo, Uni. Tor Vergata)
Salvatore Gullo (Prof. Associato di Psicologia Dinamica, Uni. Cusano)
Giuseppe Licari (Psicoterapeuta, Direttore rivista “Narrare i Gruppi”)
Alessandro Taurino (Prof. di Psicologia Clinica, Uni. Bari)
Grazia Terrone (Prof. Psicologia Dinamica, Uni. Foggia)
PER PARTECIPARE AL CONVEGNO È RICHIESTA
ALLA FINE DELL’EVENTO SARÀ RILASCIATO L’ATTESTATO DI PARTECIPAZIONE
NB: DAL CERIMONIALE DELLA CAMERA È RICHIESTO PER GLI UOMINI L’USO DELLA GIACCA
- Per ISCRIVERTI al CONVEGNO gratuitamente clicca qui
LIBRI CONSIGLIATI sulla base dei temi trattati nel convegno:



Uscito nel 2016! Di genitorialità omosessuale si parla tantissimo, ma se ne parla molto spesso attraverso prospettive discorsive inquinate in partenza, da cui si fanno discendere o derivare concezioni che rinforzano o confermano visioni distorte. Se la genitorialità è una dimensione che implica il rimando a precise competenze, che in linea generale ineriscono la dimensione della cura, secondo quali criteri è possibile pensare che le persone omosessuali possano non avere o non abbiano tale competenza? Perché a livello sociale e culturale sembra persistere e resistere una visione di omogenitorialità come contesto disadattivo e deviante per la crescita dei bambini e delle bambine? Lo scopo di questo volume è quello di inaugurare nuovi saperi che diano adito ripercorrendo simbolicamente un noto paradigma foucaultiano – a nuove forme di potere. Un potere che non è quello negativo legato all’esercizio della forza, al predominio, al controllo, alla coercizione, ma potere positivo della relazione, dell’incontro, dell’apertura e dell’ampliamento degli orizzonti di senso; dell’integrazione dei diversi punti di vista attraverso cui si può guardare alla complessità del reale; potere come abbattimento di chiusure comunicative, confronto dialettico e costruttivo, condivisione di vissuti ed esperienze, destrutturazione del pregiudizio, della discriminazione, della stigmatizzazione, dell’esclusione.




Uscito nel 2016! Di genitorialità omosessuale si parla tantissimo, ma se ne parla molto spesso attraverso prospettive discorsive inquinate in partenza, da cui si fanno discendere o derivare concezioni che rinforzano o confermano visioni distorte. Se la genitorialità è una dimensione che implica il rimando a precise competenze, che in linea generale ineriscono la dimensione della cura, secondo quali criteri è possibile pensare che le persone omosessuali possano non avere o non abbiano tale competenza? Perché a livello sociale e culturale sembra persistere e resistere una visione di omogenitorialità come contesto disadattivo e deviante per la crescita dei bambini e delle bambine? Lo scopo di questo volume è quello di inaugurare nuovi saperi che diano adito ripercorrendo simbolicamente un noto paradigma foucaultiano – a nuove forme di potere. Un potere che non è quello negativo legato all’esercizio della forza, al predominio, al controllo, alla coercizione, ma potere positivo della relazione, dell’incontro, dell’apertura e dell’ampliamento degli orizzonti di senso; dell’integrazione dei diversi punti di vista attraverso cui si può guardare alla complessità del reale; potere come abbattimento di chiusure comunicative, confronto dialettico e costruttivo, condivisione di vissuti ed esperienze, destrutturazione del pregiudizio, della discriminazione, della stigmatizzazione, dell’esclusione.