Relazioni e affettività: l’importanza di esprimere senza esitazioni l’affetto che ci lega agli Altri

1
5018

hand-in-hand

«Come un ritornello musicale a volte dobbiamo ri-suonare,
ri-cantare,
ri-peterci nuovamente,
ri-esprimere senza reticenze l’affetto che ci lega all’Altro»

(Articolo di Emanuele Casale)

«Almeno una volta al giorno FERMATI! Ricorda chi hai “vicino” e a cui vuoi esprimere gratitudine, amore, per il semplice fatto che esista.

Individuato il soggetto destinatario, usa allora il telefono, un mezzo, piedi e gambe, per camminare e andare dritto ad esprimergli il messaggio direttamente.

Non esiste spiegazione all’amore, non esiste tempo per esprimersi.

Esprimere emozioni
DIALOG – Rudolf Bonvie, 13 Fotografien, 1973

Ma esiste invece tempo, un tempo pesante e oscuro, un tempo nel quale l’altro può svanire dal proprio campo di comunicazione, di relazione – per qualsiasi motivo – e per cui ogni nostro desiderio di esprimersi all’altro, vivere l’altro, a quel punto, risulta vano.

Quando ciò accade, qui noi sentiamo il tempo in tutta la sua dimensione fagocitante, il tempo del rimpianto, un piccolo – quanto grande – rimpianto di non aver agito e realizzato un cosi semplice “ti voglio bene”, un “ti amo”, un “grazie di esistere”, un “bello che ci sei nella mia vita”.

In altre parole il tempo in cui non ci esprimiamo, e il tempo in cui non Ci viviamo, produce buchi neri nella propria vita che chiedono di essere nutriti compulsivamente.

«Una cosa non può essere semplicemente detta.
Dev’essere detta ancora e ancora, in modi diversi.
Una sinfonia dice, in ogni movimento, una sola grande cosa
– a volte due o tre grandi cose –
e poi la ripete ancora e ancora, ogni volta in modo diverso.
Ma ogni volta la musica è la stessa»
(Kahlil Gibran)

Yogananda diceva che i gioielli più belli che puoi avere sono in realtà alcune determinate persone, che vivono dentro di te, le stesse che incontri nell’arco di varie e molteplici vite. Credo che la luce di queste persone si comporti come con alcuni gioielli e pietre preziose: quando la luce riflette sopra di loro, essa viene proiettata poi in diverse direzioni. Questa luce è come il calore necessario che riscalda la vita e scioglie nodi, e che dal di dentro irradia in molti luoghi. Non solo essa è calore, ma è soprattutto linfa vitale senza la quale non vivremmo, un armamento necessario nell’oscurità.

Sussurro

“Mantieni coloro che ami vicini a te, dì loro all’orecchio quanto ne hai bisogno, amali e trattali bene…
prenditi tempo per dirgli “mi dispiace”, “perdonami”, “per piacere”, “grazie”, e tutte le parole d’amore che conosci”.
(G. G. Márquez)

E con il poeta Kahlil Gibran, sento veramente l’importanza di quel suo messaggio, quando scrisse che “una cosa non va semplicemente detta, ma va ripetuta, ri-detta, e ancora e ancora”, come per far risuonare sempre nell’altro quell’affetto di cui siamo gravidi e che all’altro ci unisce.

Come una canzone ha il suo ritornello e si ripete, così esprimere affetto all’altro, a volte, deve essere come un ritornello, che vivifica, ritorna, si ripete, ri-vive. Come una canzone a volte dobbiamo risuonare, ri-cantare, farci ri-ascoltare. Daltronde, perché poi in fondo ci piace cosi tanto il ritornello di una canzone?

(Emanuele G. Casale – Pescara 22/11/2013)  Quest’opera è distribuita con Licenza Creative Commons Licenza Creative Commons


Bibliografia Consigliata:

Intelligenza Emotiva – di Daniel Goleman
Daniel Goleman - Intelligenza Emotiva
Intelligenza Emotiva – di Daniel Goleman
Il gioco delle passioni – di Aldo Carotenuto
Relazioni e rapporti amorosi
Il gioco delle passioni – di Aldo Carotenuto

Servizi Jung Italia
Donazione Paypal Jungitalia Puoi contribuire all’uscita di nuovo materiale gratuito che potrò mettere a disposizione per te e migliaia di altri lettori. Il Jung Italia è un progetto personale che porto avanti del tutto volontariamente, e ha fatto crescere e formare migliaia di curiosi, addetti e appassionati alla psicologia.
Articolo precedenteNon esistono momenti ordinari. Se la vita e il mondo ti annoiano, cambia sguardo!
Prossimo articoloVi è un Dio che abita l’interno dell’uomo – Poesie inedite (Emanuele Casale)
Fondatore del Jung Italia. Psicologo Clinico. Originario di Salerno, vivo a Roma. Fin dall'età di 14 anni ho iniziato ad interessarmi alla filosofia occidentale e orientale e all'età di 17 anni scopro Jung. A 21-22 anni iniziano le mie attività di pubblicazioni tramite riviste di psicologia e interventi in qualità di ospite o relatore presso convegni e seminari di psicologia. Nel 2012 conosco in Svizzera uno dei nipoti di Jung, e l'anno successivo mi concede un'intervista speciale in occasione della presentazione del "Libro Rosso" alla biennale di Venezia. Attualmente collaboro e lavoro come psicologo o studioso indipendente con associazioni, riviste scientifiche, scuole di psicoterapia e con diversi autori dell'ambito accademico e non. I miei studi d'approfondimento vertono sugli sviluppi odierni relativi alla psicologia complessa (analitica) e sulle ricerche inerenti il versante "Psiche e Materia".

1 commento

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Per favore inserisci il tuo nome