
«D’Amore
d’inverno
un sole nascente brillava nella morte
di questi tempi.
Cercavamo un Dio…
era come un richiamo d’infanzia
un richiamo d’amore
una presenza a cui eravamo abituati
perché da lui discendevamo.
Non in alto
né in basso,
ma nei volti familiari e propri,
degli altri,
come un simbolo,
è lì che vi è ancora quella presenza
che non cambia
mai»
(Emanuele Casale – 12/08/2014, Pescara)
«Mirreil, vi è una luce infinita da accendere in quell’essere finito che è l’essere umano, in quel miracolo comparso non per caso nella storia dell’universo.
Fai cadere ogni cosa superflua, questa luce non si chiama né amore, né dio, né pace, né beatitudine, né tutte queste cose meravigliose che pur ci riempiono e che sono vitali.
Questa luce, Mirreil… non c’è angolo che non illumini, così come non c’è angolo in cui essa non fa ombra.
In questa linea di mezzo, tra luce e ombra, è situato quel piccolo dio che noi siamo, che egli è.
Gli antichi dicevano “Tu sei quello”, ricordandoci così una certa coincidenza tra “Egli” e “noi”…»
(Emanuele G. Casale – 11/03/2015 Pescara – Le storie di Mirreil)
«Qualcuno in questo universo
Continua a sognarci
A pensarci
a immaginarci.
E’ un’antica convinzione, un radicato mitologema.
Non siamo mai soli…»
(Emanuele Casale – 25/10/2015 – Pescara)
«Gli umani sono strani…credono che l’ordine e il caos siano in qualche modo opposti,
e cercano di controllare ciò che non si può.
Ma c’è grazia nei loro fallimenti…»
(VISIONE nel film “Avengers – Age of Ultron” 2015)