FavoleSvelte: una psicoterapeuta ci racconta il mondo in 365 favole e filastrocche

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Valeria Bianchi Mian - Favole Svelte

FAVOLESVELTE

– di Valeria Bianchi Mian – 

 

Di cosa parla il libro?

Giocando con la forma e con la disposizione delle rime, le favolesvelte raccontano il mondo; la vita quotidiana e la natura, i luoghi onirici, i moti dell’animo, il desiderio, la saggezza degli alchimisti. Le filastrocche e le storie del libro parlano allo spirito creativo, al bambino che abita nell’animo di ogni adulto; si rivolgono ai genitori e agli insegnanti perché possano scegliere tra le pagine quelle narrazioni che possono essere adatte ai più piccoli o agli adolescenti; chiedono agli uomini e alle donne di oggi di essere lette e rilette; si offrono al lettore come specchio del Sé.

Favolesvelte è un libro. Un’opera dedicata ai savi e agli stolti, agli uomini e alle donne, ai buoni e ai cattivi elencati sulla lavagna della vita – a volte da un lato, a volte dall’altro – ai lettori completi in se stessi di luci e di ombre.

Valeria Bianchi Mian

➡️Qui il link al libro
➡️Blog FavoleSvelte
Valeria Bianchi Mian 2
Ph: Maurizio Puato

 

Prefazione al libro:

– di Federico Sirianni –

Mentre scrivo queste righe mi sto ancora domandando perché Valeria mi abbia chiesto una prefazione al suo libro.

Mi sto domandando cosa c’entri un cantautore con un volume di favole in forma di filastrocca. Cerco connessioni, improbabili link, sfoglio una vecchia enciclopedia ereditata dal nonno, dodici volumi grossi, marroni, polverosi.

Cerco “filastrocca”. Dice: “Si comprendono sotto questo nome canzonette e formule cadenzate (dialogate, interrogative, narrative, ecc.) recitate dai fanciulli o dagli adulti per divertire i bambini”. Ecco! Dunque Valeria vede le mie composizioni come “canzonette”, gliene dirò quattro. Poi prosegue: “Sono ordinariamente un’accozzaglia di sillabe, di parole, di frasi, che talvolta riproducono indefinitamente lo stesso motivo”. Di bene in meglio. Forse è meglio cambiare enciclopedia. Sfoglio altri libri, cerco su internet, attenzione: “In lingua inglese vengono chiamate nursey rhymes”. Già mi piace di più. Rhymes, rime.

In effetti io scrivo in rima e credo alla metrica come un cristiano nell’Altissimo.

E se le leggi a voce alta, queste favole in forma di filastrocca, hanno il passo della canzone, nella sua accezione classica. Penso a “Bocca di rosa” di De Andrè, non era forse una poeticissima filastrocca? Mi vengono in mente moltissimi esempi che salto a piè pari per non dilungarmi smodatamente.

D’accordo, la connessione filastrocca – cantautore l’abbiamo trovata, può starci.

Poi però c’è la questione favola.

Beh, oltre a essere cantautore sono anche padre di una ragazzina di dodici anni che, fino a qualche anno fa, facevo addormentare raccontandole favole raffazzonate a mio modo e che adesso, per pigliar sonno, mi chiede di narrarle storie horror o terribili leggende metropolitane.

Molte delle favole di Valeria in realtà sono favole per adulti. Tra le varie sezioni del libro, la mia attrazione principale si è rivolta ovviamente al momento “nero”, alle favole oscure, quelle che si addentrano nelle segrete buie dell’essere umano e sciolgono dalle catene le paure e le brutture che cerchiamo di imprigionare e nascondere, ma che sono fortemente presenti in ognuno di noi.

Però la mia è psicologia da quattro denari, il lavoro di Valeria, che è psicologa di mestiere, è preciso, la scrittura fluida e originale scava in tutti gli aspetti dell’esistenza umana a volte con ironia, a volte con compassione, a volte con l’affilatezza di un coltello giapponese.

Ed è effettivamente lei, per come ho avuto modo di conoscerla. Con quel suo modo abbastanza tranchant di proporre la sua idea e l’intelligenza rara, se è il caso, di confutarla.

Mi ha appassionato anche la sfida che sta alla base di questo lavoro.

Scrivere ogni giorno, per un anno intero, una favola-filastrocca nuova, originale.

365 piccole storie per 365 giorni, Pasqua, Natale e Capodanno compreso.

Forse sottovalutate l’impresa. La giornata, tolte 6 ore di sonno necessario, è fatta di altre 18 ore scandite da impegni lavorativi, figli da accudire, magioni da tenere in ordine, cene da cucinare. La giornata corre via che nemmeno te ne accorgi.

E, per un anno, ogni giornata che Dio ha mandato  in terra, la “favolasvelta” appariva come un incanto, un’epifania, come solo una favola sa fare.

Se fosse un personaggio fantasy, Valeria sarebbe una “word warrior”. Nulla l’ha fermata.

Valeria Bianchi Mian 1
Ph: Maurizio Puati

Ci sono un sacco di personaggi buffi, ci sono apparenti stramberie che invece appartengono dolorosamente al mondo reale, ci sono ovviamente gli animali come metafora degli esseri umani, ci sono Adamo ed Eva che scaricano app dal tablet prima del peccato originale, ci sono i nani che scappano da Biancaneve e uomini con la gobba sulla fronte per ballate d’amori mostruosi.

Uno dei miei personaggi preferiti è il signor Ed Mondo, che vive sui binari della ferrovia. Mi ci ritrovo in questo omino che si scorda gli orari del treno ma che, fra treni e stazioni, trascorre lunghi e bei pezzi di vita. In una mia canzone c’è una strofa che dice “La tua casa è un treno, il mio cuore un vagone che sta sui binari e non cambia stazione”. Ecco, qualcosa del genere.

Ci si ritrova un po’ tutti in questi personaggi, in queste piccole grandi storie, in queste piccole e graziosissime favole scandite in buona metrica, buone da leggersi a letto, in metro, in bagno, sull’autobus, dovunque e in qualunque momento della giornata.

Fanno bene, fanno sorridere, fanno riflettere.

Leggetele a voce alta. Secondo me, se non vi pigliano per pazzi, funzionano meglio.

Favolesvelte Valeria Bianchi Mian
Qui li link al libro FAVOLESVELTE

Sinossi

Lo spazio virtuale delle storie di Valeria Bianchi Mian ha preso vita il primo gennaio del 2014 come sperimentazione artistica e letteraria sotto forma di blog con piattaforma WordPress. Le favolesvelte sono state un contenitore e nello stesso tempo il contenuto dello stesso, un insieme di narrazioni cresciuto nella rete per trecentosessantacinque giorni. L’esistenza on-line del blog è stata una performance organizzata quotidianamente abbinando disegni, schizzi, fotografie all’invenzione di filastrocche, poesie, giochi linguistici, ballate e short stories. Il blog è stato attivo nel web un anno intero, fino al primo gennaio del 2015. Come da progetto, l’autrice ha trascorso la notte di San Silvestro ad archiviare i contenuti poetici e le immagini progettando la pubblicazione di un libro: questo.

Il presente volume raccoglie una buona parte delle trecentosessantacinque favolesvelte che l’autrice ha inventato e disegnato. Alcune opere sono rimaste fuori dal contenitore cartaceo o perché troppo auto-referenziali o perché meno convincenti, mentre la maggior parte dei disegni che andrete a scoprire tra le pagine sono stati rinnovati o completamente rivisti per la pubblicazione.

Il volume è organizzato in quattro grandi aree: la prima raccoglie le storie d’amore, favole nelle quali il sentimento viene osservato nelle sue differenti forme; la seconda contiene le filastrocche per bambini e le narrazioni del mondo fantastico, le poesie e le storie evolutive; la terza riguarda le poesie “nere”, le storie di mostri e di vampiri; la quarta comprende i primi quattro casi del commissario torinese Daniel Viola: scorci di vita poliziesca tra faccende già risolte e indagini vere e proprie.

➡️Qui il blog

Blog Favolesvelte

Chi è Valeria Bianchi Mian?

Nata a Milano, Valeria Bianchi Mian vive e lavora a Torino, coniugando la sua professione di psicologa, psicoterapeuta e psicodrammatista junghiana con le arti visive – disegno, scultura, lavorazione della ceramica – con la scrittura e il teatro.
Specializzata in terapia di gruppo, si occupa di gruppi di supervisione con gli operatori e di gruppi per i caregivers di pazienti con demenza, oltre a condurre laboratori di tecniche espressive multimediali con bambini, giovani e adulti.
Per diversi anni ha coordinato spettacoli teatrali e video in alcune strutture per tossicodipendenti e nelle scuole superiori. Nel 2002 un suo progetto di narrazione e creazione di un cortometraggio c/o un istituto torinese ha ottenuto il primo premio/sezione scuole superiori al Sottodiciotto Film Festival (Rabbia allo schermo).
Ha pubblicato diversi articoli su riviste di psicologia. Attualmente cura la rubrica “La vicinanza degli opposti – Carl Gustav Jung e le sfide del mondo contemporaneo” su psychiatryonline
Scrive favole e filastrocche in “Fonderia Favolesvelte” per la rivista indipendente di letteratura e cultura www.niederngasse.it
Dopo l’esperienza di performance letteraria e artistica di Favolesvelte (Spot Stories), ovvero il Blog che ha preso vita l’1/1/2014 e per 365 giorni, quotidianamente, ha visto pubblicare una storia originale, una filastrocca o una poesia con relativa illustrazione, per poi essere cancellato dal web nella notte di Capodanno (il progetto è ora in preparazione come libro illustrato per Golem Edizioni – uscita prevista nei primi mesi del 2016) – ha aperto un nuovo Blog all’indirizzo: barlumidicoscienza.blogspot.it
È tra gli illustratori di L’amore di Ago e Spilla di Paolo Valentini, edito da Matisklo Edizioni.
È tra gli organizzatori di Poesie Aeree, progetto che mira a far volare aeroplani di carta contenenti poesie dai monumenti storici e dal cielo, accompagnando reading e poetry slam. Dopo la prima esperienza di volo dalla Mole Antonelliana è nata l’antologia Poesie Aeree, e-book edito da Matisklo Edizioni che raccoglie le poesie dei poeti che hanno partecipato. È in preparazione la seconda antologia con le poesie che hanno preso il volo da Palazzo Reale a Natale e dalla mongolfiera di Torino nel mese di luglio del 2015.
Organizza gli incontri, i reading e le performance di Medicamenta – lingua di donna e altre scritture curando insieme a Silvia Rosa il progetto letterario e le performance di origami poetici.


LIBRI CONSIGLIATI:
➡️ Le fiabe interpretate – Marie L. von Franz

Marie Louise von Franz - le fiabe interpretate

 

➡️ Le fiabe che curano – Verena Kast

Verena Kast - Le fiabe che curano

 

➡️ Il mondo incantato. Uso, importanza e significati psicoanalitici delle fiabe
– di Bruno Bettelheim
Bruno Bettelheim - Il mondo incantato
 Il femminile nelle fiabe – di Marie L. von Franz

Il femminile nelle fiabe Von Franz

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Fondatore del Jung Italia. Psicologo Clinico. Originario di Salerno, vivo a Roma. Fin dall'età di 14 anni ho iniziato ad interessarmi alla filosofia occidentale e orientale e all'età di 17 anni scopro Jung. A 21-22 anni iniziano le mie attività di pubblicazioni tramite riviste di psicologia e interventi in qualità di ospite o relatore presso convegni e seminari di psicologia. Nel 2012 conosco in Svizzera uno dei nipoti di Jung, e l'anno successivo mi concede un'intervista speciale in occasione della presentazione del "Libro Rosso" alla biennale di Venezia. Attualmente collaboro e lavoro come psicologo o studioso indipendente con associazioni, riviste scientifiche, scuole di psicoterapia e con diversi autori dell'ambito accademico e non. I miei studi d'approfondimento vertono sugli sviluppi odierni relativi alla psicologia complessa (analitica) e sulle ricerche inerenti il versante "Psiche e Materia".

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