
Per rivivificare le relazioni
inizia dalla tua relazione col presente
Una coppia di coniugi va da Krishnamurti per chiedergli consiglio su come superare alcuni loro “grossi problemi”:
– “Abbiamo grossi problemi di rapporto. Ne abbiamo parlato spesso, ma non ne è venuto fuori niente. Dopo questa premessa, la domanda che vorrei farle è la seguente: che cosa c’è di sbagliato nel nostro rapporto, e che cos’è il rapporto giusto?”.
K: Che rapporto avete con queste nuvole, piene della luce della sera, o con questi alberi silenziosi? Non è una domanda a sproposito. Vedete quei ragazzi che giocano là, in quel campo, quella vecchia auto? Quando vedete tutto questo, vi chiedo, qual è la vostra reazione?

– “Non lo so con esattezza. Mi piace vedere i bambini che giocano. E anche a mia moglie piace. Per quelle nuvole o quell’albero non ho sentimenti speciali. Non ci ho pensato; probabilmente non li ho neanche mai guardati”.
La moglie disse: “Io sì. Per me hanno un significato, ma non riesco a dirlo a parole. I bambini là fuori potrebbero essere i miei figli. Dopo tutto, sono una madre”.
– K: Signore, guardi quelle nuvole e quell’albero, come se li vedesse per la prima volta. Li guardi senza che il pensiero interferisca o divaghi. Li guardi senza definirli ‘nuvole’ o ‘albero’. Li guardi semplicemente con il cuore e con gli occhi. Appartengono alla terra come noi, come quei bambini, e come quella vecchia auto. Dar loro un nome fa parte del pensiero.
– “Guardarli senza ricorrere alle parole sembra quasi impossibile. La forma è la parola”.
– K: Quindi le parole svolgono un ruolo molto importante nella nostra vita. Sembra che la nostra vita sia un intreccio di parole complicate, legate tra loro.
Le parole esercitano una grossa influenza su di noi: parole come dio, democrazia, libertà, totalitarismo. Evocano tutte immagini familiari.
Le parole moglie e marito fanno parte delle nostre espressioni quotidiane. Ma la parola moglie non è in realtà la persona in carne e ossa, con le sue complessità e i suoi problemi.
Quindi la parola non è mai la realtà. Quando la parola assume un’importanza totalizzante, la vita, la realtà , viene trascurata.

– “Ma non posso sfuggire alla parola e all’immagine che essa evoca”.
– K: Non possiamo separare la parola e l’immagine. La parola è l’immagine. Osservare senza parola/immagine, questo è il problema.
– “Ma è impossibile!”.
– K: Se permette, lei non ha cercato di farlo seriamente. La parola impossibile blocca in lei la possibilità di farlo. Non dica, la prego, che è possibile o impossibile, ma lo faccia semplicemente.”
Guardiamo una cosa mille volte;
forse dovremmo guardarla
un milione di volte
prima di vederla per la prima volta.
(Dylan Thomas)
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