E se scoprissi che io stesso sono il nemico da amare? Cosa accadrebbe?
«Accettare se stessi sembra molto semplice, ma le cose semplici sono sempre le più difficili…
L’arte di essere semplici è la più elevata, così come accettare se stessi è l’essenza del problema morale e il nocciolo di un’intera visione del mondo.
Ospitando un mendicante, perdonando chi mi ha offeso, arrivando perfino ad amare un mio nemico nel nome di Cristo, do’ prova senza alcun dubbio di grande virtù…
quel che faccio al più piccolo dei miei fratelli l’ho fatto a Cristo! (…)
Ma se io dovessi scoprire che il più piccolo di tutti, il più povero di tutti i mendicanti, il più sfacciato degli offensori, il nemico stesso, è in me, che sono io stesso ad aver bisogno dell’elemosina della mia bontà, che io stesso sono il nemico da amare, allora che cosa accadrebbe?
Di solito assistiamo in questo caso al rovesciamento della verità cristiana, allora scompaiono amore e pazienza, allora insultiamo il fratello che è in noi, allora ci condanniamo e ci adiriamo contro noi stessi, nascondiamo agli occhi del mondo e neghiamo di aver mai conosciuto quel miserabile che è in noi, e se fosse stato Dio stesso a presentarsi a noi sotto quella forma spregevole, Lo avremmo rinnegato mille volte prima del canto del gallo.»
(C.G. Jung –Psicologia e Religione)


Profondo e profondamente vero…. qualcosa che ogni credente dovrebbe considerare, secondo me… per smascherare le strutture nevrotiche che sono dentro di lui e che a volte maschera con una facciata di buoni propositi e buoni sentimenti… senza considerare che un profondo lavoro su se stessi è usualmente richiesto per un cammino di guarigione/conversione… Grazie di cuore 🙂
A questo proposito, mi permetto di sottoporvi il mio libro: “Bannen Aikido: l’Alchimia. L’Arte della pace tra Budo e Spirito Universale”. (Valtrend Editore) Il tema è tutto giocato sull’introduzione di Jung a “Il segreto del fiore d’oro”, Chuang Tzu e naturalmente, Hillman, Nietzsche e la meccanica quantistica.
Interno ed esterno distinti ma non separati, ciò che faceva dire a Ueshiba Morihei, marzialista:
“La vera vittoria, quella su noi stessi.”
Ascoltando prima il nostro sentire interiore riusciremo ad amare il nostro essere più profondo. Se non rispettiamo il nostro sentire vero allora proietteremo ciò all’esterno creando un nemico
Splendida riflessione,grazie 🙂