Amare il proprio nemico? E se scoprissi che io stesso sono il nemico da amare?

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Nemico interiore psicologia

E se scoprissi che io stesso sono il nemico da amare? Cosa accadrebbe?

«Accettare se stessi sembra molto semplice, ma le cose semplici sono sempre le più difficili…

L’arte di essere semplici è la più elevata, così come accettare se stessi è l’essenza del problema morale e il nocciolo di un’intera visione del mondo.

Ospitando un mendicante, perdonando chi mi ha offeso, arrivando perfino ad amare un mio nemico nel nome di Cristo, do’ prova senza alcun dubbio di grande virtù…

quel che faccio al più piccolo dei miei fratelli l’ho fatto a Cristo! (…) 

Ma se io dovessi scoprire che il più piccolo di tutti, il più povero di tutti i mendicanti, il più sfacciato degli offensori, il nemico stesso, è in me, che sono io stesso ad aver bisogno dell’elemosina della mia bontà, che io stesso sono il nemico da amare, allora che cosa accadrebbe?

Di solito assistiamo in questo caso al rovesciamento della verità cristiana, allora scompaiono amore e pazienza, allora insultiamo il fratello che è in noi, allora ci condanniamo e ci adiriamo contro noi stessi, nascondiamo agli occhi del mondo e neghiamo di aver mai conosciuto quel miserabile che è in noi, e se fosse stato Dio stesso a presentarsi a noi sotto quella forma spregevole, Lo avremmo rinnegato mille volte prima del canto del gallo.»

(C.G. Jung –Psicologia e Religione)


James Hillman - Psicologia e religione
La ricerca interiore. Psicologia e religione (J.Hillman)
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Fondatore del Jung Italia. Psicologo Clinico. Originario di Salerno, vivo a Roma. Fin dall'età di 14 anni ho iniziato ad interessarmi alla filosofia occidentale e orientale e all'età di 17 anni scopro Jung. A 21-22 anni iniziano le mie attività di pubblicazioni tramite riviste di psicologia e interventi in qualità di ospite o relatore presso convegni e seminari di psicologia. Nel 2012 conosco in Svizzera uno dei nipoti di Jung, e l'anno successivo mi concede un'intervista speciale in occasione della presentazione del "Libro Rosso" alla biennale di Venezia. Attualmente collaboro e lavoro come psicologo o studioso indipendente con associazioni, riviste scientifiche, scuole di psicoterapia e con diversi autori dell'ambito accademico e non. I miei studi d'approfondimento vertono sugli sviluppi odierni relativi alla psicologia complessa (analitica) e sulle ricerche inerenti il versante "Psiche e Materia".

4 Commenti

  1. Profondo e profondamente vero…. qualcosa che ogni credente dovrebbe considerare, secondo me… per smascherare le strutture nevrotiche che sono dentro di lui e che a volte maschera con una facciata di buoni propositi e buoni sentimenti… senza considerare che un profondo lavoro su se stessi è usualmente richiesto per un cammino di guarigione/conversione… Grazie di cuore 🙂

  2. A questo proposito, mi permetto di sottoporvi il mio libro: “Bannen Aikido: l’Alchimia. L’Arte della pace tra Budo e Spirito Universale”. (Valtrend Editore) Il tema è tutto giocato sull’introduzione di Jung a “Il segreto del fiore d’oro”, Chuang Tzu e naturalmente, Hillman, Nietzsche e la meccanica quantistica.
    Interno ed esterno distinti ma non separati, ciò che faceva dire a Ueshiba Morihei, marzialista:
    “La vera vittoria, quella su noi stessi.”

  3. Ascoltando prima il nostro sentire interiore riusciremo ad amare il nostro essere più profondo. Se non rispettiamo il nostro sentire vero allora proietteremo ciò all’esterno creando un nemico

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