I 10 libri fondamentali di Psicologia Analitica (Junghiana) per iniziare a conoscerla

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Psicologia Junghiana Libri Analitica

Molti di voi lettori mi chiedono spesso da dove iniziare a studiare la psicologia analitica (o Complessa – più comunemente conosciuta come “junghiana”, erroneamente).

Innanzitutto consiglio sempre, dapprima, di iniziare a conoscere Jung necessariamente, e soltanto dopo possiamo approcciarci ad alcuni dei libri più importanti di psicologia analitica, che lascerò in questa guida.

🔎 LEGGI: 7 libri su Jung fondamentali per iniziare a conoscerlo

Se sei all’inizio quindi, senza dubbio dovresti iniziare dall’unico libro imprescindibile per ogni approccio alla psicologia analitica: ovvero l’autobiografia di Jung!! 🔎

In questo articolo ho infatti lasciato i titoli di questi libri che sono tra i più indicati per poter iniziare, consigliati dagli stessi studiosi e docenti di psicologia in varie università del mondo.

Per mia esperienza li ho letti nell’ordine che vedrete e confermo che è l’ordine più giusto, poi una volta letti capirete perché.

Ma prima di lasciarvi alla lista, facciamo una piccola premessa…

Jung Conferenze Inedite

Cosa NON È la Psicologia Analitica?

‼ Con il termine Psicologia “Analitica” si fa riferimento al corpus di tecniche validate, e attualmente usate nella clinica e ricerca psicologica, che Jung e successivi collaboratori crearono e che ancora tutt’oggi si continuano a sviluppare e aggiornare.

È un termine che non indica però un orientamento che Jung creò o una specializzazione particolare della psicoanalisi o della psicologia…NO!

Innanzitutto essa non è “psicoanalisi”, o meglio, include la psicoanalisi ma non è solo psicoanalisi, per cui stiamo parlando di un più vasto campo disciplinare come vedremo.

Lo stesso discorso vale quando si usa la terminologia psicologia “junghiana”: lo si fa solo per comodità e per far riferimento a tutte le scoperte e contributi che Jung apportò al mondo della psicologia, ma [simple_tooltip content='”Per fortuna sono Jung, e non sono Junghiano! (Cit. C.G. Jung)’]la psicologia junghiana in sé non esiste*[/simple_tooltip], né tanto meno esiste un orientamento che Jung creò o una scuola di pensiero cosiddetta “junghiana”.

Questo è molto importante precisarlo perché ancora tutt’oggi in Italia, nonostante le più recenti pubblicazioni storiografiche prodotte da Shamdasani, dove si evince chiaramente che Jung – e questo lo si riscontra anche nei suoi scritti e lettere – era assolutamente contrario a qualsiasi incapsulamento della psicologia all’interno di un orientamento specifico, memore come era delle leggi epistemologiche sottostanti questa disciplina e dell’estrema variabilità fenomenologica della psiche stessa.

[Per ulteriori chiarimenti al riguardo uscirà presto un corposo articolo, per il momento questi sono i riferimenti bibliografici dove approfondire la questione: Jung e la creazione della psicologia moderna (Shamdasani), e quest’altro Dossier Freud (Shamdasani & Jacobsen)]

Vi lascio a questi 10 libri di Psicologia Analitica, e con tutti i link di riferimento dove poterli acquistare all’istante da Amazon.

BUONA LETTURA!


  1. La Psicologia di C.G. Jung (Jolande Jacobi)

    Jacobi Jolande Psicologia di C.G.Jung
    La psicologia di C.G.Jung (Jacobi)

    È IL LIBRO per eccellenza dal quale iniziare.

    È un vero e proprio manuale scritto dalla più stretta collaboratrice di Jung, la dott.ssa Jolande Jacobi.

    È un libro che tratta a 360 gradi l’intera gamma dei contributi di tutta la psicologia analitica, a partire dalla teoria dei complessi, ai tipi psicologici, alle scoperte sulle nevrosi, alla sincronicità, ai sogni, al simbolo, agli archetipi, fino a toccare alcune tappe del processo terapeutico sempre legato e in vista del più grande processo di individuazione di ogni individuo.

    Per chi si chiede quali sono i principali contributi scientifici e culturali che Jung lasciò, per chi si chiede cosa sia l’archetipo, il complesso, l’inconscio, il sogno, la psicoterapia, l’individuazione e tanto altro, questo è allora il libro perfetto.

     Link al libro

  2. L’uomo e i suoi simboli (Jung e collaboratori)

    Jung L'uomo e i suoi simboli Libro Psicologia
    L’uomo e i suoi simboli

    Pensato proprio come libro divulgativo, il migliore dal quale iniziare e di una bellezza e scorrevolezza che sembrerà che la psicologia possa essere davvero alla portata di tutti (e a certi livelli, iniziali, lo è sicuramente!).

    John Freeman, che intervistò Jung per la BBC nel 1959, insieme ad altri allievi e collaboratori di Jung, spronò il maestro a far si che questo libro uscisse. Jung fu sempre riluttante a scrivere un libro divulgativo di psicologia analitica per il vasto pubblico, non perché credesse che il sapere doveva essere mantenuto in una cerchia ristretta di intellettuali, anzi, ma perché temeva il fatto che le sue scoperte non potessero essere comprese a pieno, o fraintese, dal momento che gli stessi specialisti della disciplina erano così incapaci già allora di comprendere anche un solo contributo che egli lasciò. Tant’è che egli stesso in un’intervista disse:

    “Lo sa chi legge i miei libri? Non certo gli accademici, oh no, quelli credono di sapere già tutto. No, sono le persone comuni, spesso gente molto umile.”

    Ma alcuni avvenimenti (incluso un importante sogno che troverete nell’introduzione) gli fecero cambiare idea, e così, nell’ultimo anno della sua vita, si dedicò alla stesura e supervisione di questo saggio scritto in collaborazione con altri 3 collaboratori/allievi: Marie Louise von Franz, Josepho L. Henderson, Jolande Jacobi e la già succitata Aniella Jaffé.

    Il libro parla di simboli, inconscio, sogni e individuazione (diventare ciò che si è). Viene descritto come i simboli siano espressione del linguaggio dell’inconscio, si delineano alcune dinamiche tipiche dell’inconscio in relazione alla coscienza, di sogni, di alcuni casi clinici esemplari, di sincronicità, del processo di individuazione, dell’importanza di conoscersi.

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  3. Introduzione alla Psicologia Analitica. Cinque conferenze. (C.G. Jung)

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    Introduzione alla psicologia analitica. Cinque Conferenze (Jung)

    È la voce stessa di Jung qui a parlare. Sono le famose 5 conferenze che Jung tenne alla Tavistock Clinic di Londra  tra il 30 ottobre e il 4 novembre 1935.

    Sono un’esposizione semplice e colloquiale dei suoi insegnamenti derivanti dalla pratica clinica e di ricerca. Nell’esporre i capisaldi della propria ricerca fino ad allora effettuata – la teoria delle funzioni, i concetti di archetipo, simbolo, sincronicità, la concezione del sogno e della sua interpretazione, il metodo dell’immaginazione attiva – Jung ribadisce sempre, in modo esplicito o implicito, il proprio distacco anche generazionale dall’insegnamento di Freud.

    Il distacco era inteso in accezione soprattutto epistemologico. Mentre la psicoanalisi che allora si andava a declinare e sviluppare veniva intesa sempre di più come un orientamento e un movimento “settario”, la psicologia inaugurata da Jung era invece una psicologia “complessa” e aperta alle altre discipline. Erano queste le basi della psicologia complessa e moderna.

     Link al libro

     

  4. La psicologia dell’inconscio (Jung)

    Jung Psicologia dell'inconscio
    La psicologia dell’inconscio (Jung)

    La psicologia dell’inconscio è un saggio del 1917, rivisitato da Jung stesso nel 1943.

    Qui Jung delinea i primi accenni della teoria dei tipi psicologici e le prime formulazioni dei concetti essenziali della psicologia analitica: inconscio personale e collettivo, animus e anima, l’ombra e gli archetipi.

    Qui Jung stabilisce per la prima volta, attraverso casi clinici e materiale comparato, l’importanza di non ergere alcun principio supremo in psicologia, come ad esempio il principio di piacere (Freud) o la volontà di potenza (Adler). Dimostra abilmente come uno stesso caso clinico può essere trattato sia con l’ottica freudiana che con quella adleriana, e infine dimostra il suo “metodo” che abbraccia entrambi i precedenti senza ergere a dottrina né l’uno né l’altro.

    Interessante è che fa notare che a seconda dell’orientamento psicoterapico scelto, la terapia potrà dare risalto a volte ad alcuni elementi, a volte ad altri.

    ➡ Link al libro

     

  5. L’io e l’inconscio (Jung)

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    L’io e l’inconscio (Jung)

    Pubblicato nel 1928, qui Jung espone in modo sistematico alcuni dei concetti chiave che propose all’interno della psicologia. Articola in maniera molto precisa realtà quali “l’inconscio personale”, “collettivo” e parla delle varie dinamiche dell’Animus e dell’Anima. Emergono anche le formulazioni circa l’archetipo dell’Ombra. Per ultimo si darà spazio anche al processo di individuazione.

    Un libro importante all’interno dell’opera di Jung e nel panorama della psicologia del profondo.

     Link al libro

     

  6. Psicologia Analitica. La teoria della clinica. (a cura di Luigi Aversa)

    Psicologia Analitica Clinica
    Psicologia analitica. La teoria della clinica

    Spesso, e purtroppo solo in Italia – di nuovo – accade che i più fortunati addetti ai lavori che conoscono Jung (si, perché sei “fortunato” se già solo conosci che sia esistito Jung) non sono assolutamente a conoscenza però di tutta quella che è la realtà clinica “junghiana”, quella pratica, effettiva, ovvero di come tutte le conoscenze tecniche della psicologia analitica si riversano nella pratica clinica, di come vengono usate, di quali effetti si possono produrre, fin dove arrivano a curare o guarire e su quali tipi di disturbi o patologie sembrano funzionare o meno. Questo libro è una bellissima esposizione di tutto ciò!

     Link al libro

     

  7. La sincronicità (C.G. Jung)

    Jung Sincronicità
    La sincronicità (Jung)

    Questo è un libro fondamentale di Jung che scrisse negli ultimi anni della sua vita, ma che era sempre in fermento e in costruzione lungo i decenni prima.

    Uscì nel saggio “Psiche e Natura”, scritto insieme al fisico e amico Wolfgang Pauli (premio nobel).

    Cos’è la Sincronicità?

    È un fenomeno che Jung scoprì esserci nel regno sia psichico che fisico (da qui la collaborazione con Pauli) e che ancora tuttora incuriosisce addetti e non. È un fenomeno che conosciamo tutti con un altro nome, ovvero come “coincidenza significativa”.

    La sincronicità si dà quando un fenomeno interno (sogno, allucinazione, immagine) coincide con un fenomeno esterno tangibile (evento, situazione, incidente, ecc.). Questa “coincidenza” tra i due eventi però non è mediata da un rapporto causale, ovvero di causa-effetto. In altre parole non è l’evento A (sogno, allucinazione, immagine) che fa scaturire, o che causa, l’evento B (evento, situazione, incidente, ecc), e viceversa.

    Ciononostante tra i due eventi è innegabile una connessione di “senso”, di significato. Un classico esempio che è capitato a tutti è questo: sogniamo un amico che non vediamo da 20 anni (evento interno) e il giorno dopo quell’amico ci si presenta in studio o per strada (evento esterno): i due fenomeni non sono causalmente legati (non è il mio sogno ad aver causato l’apparire dell’amico), ma hanno un evidente senso che li unisce.

    Di questo parla il libro in termini scientifici e psicologici.

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  8. Manuale di Psicologia Junghiana. Orientamenti contemporanei. Teoria, pratica e applicazioni

    Libri psicologia junghiana
    Manuale di psicologia junghiana. Orientamenti contemporanei. 

    Comprai questo libro per sbaglio tanti anni fa. Uno degli acquisti per “sbaglio” migliori che potessi mai fare.

    È un manuale bello grande e scritto a più mani dai più grandi studiosi e psicologi attualmente ancora in vita, da tutte le parti del mondo.

    Tratta in maniera esemplare di tantissime tematiche cliniche e teoriche a partire dagli sviluppi anche odierni e contemporanei delle scoperte iniziate da Jung.

    È inutile scriverne oltremodo, ha un indice che quando lo leggerete fa venire il capogiro per l’estesa esposizione tematica. È una lettura importantissima e un pezzo obbligatorio da avere per chi è già del settore o lo vuole diventare. Ovviamente necessita di una buona preparazione e dimistichezza di tutta la psicologia analitica.

     Link al libro

     

  9. Storia delle Origini della Coscienza (Erich Neumann)

    Libri Psicologia Junghiana
    Storia delle origini della coscienza (E.Neumann)

    Questo libro è considerato una delle pietre miliari della psicologia analitica, ma più in generale della psicologia.

    È un opera mastodontica scritta da Erich Neumann, che fu allievo e amico di Carl Jung (da poco inoltre è uscito l’attesissimo carteggio di lettere tra i due grandi, lo puoi trovare qui!).

    È un saggio che rientra anche nell’interesse dell’antropologia, della storia delle religioni e della sociologia. Qui Neumann va a rintracciare, attraverso materiale e dati comparati, uno sviluppo della coscienza umana, studiando tale sviluppo anche dall’aspetto archetipico/evoluzionistico, e sottolineando come – dalla notte dei tempi – la coscienza abbia dovuto farsi strada faticosamente riuscendo a scampare dalla morsa dell’inconscio e al tempo stesso non perdendo un contatto con esso, unica vera fonte di rinnovamento e progresso.

    Un libro che è anche un viaggio millenario e che ci riporta fino alla coscienza dei giorni nostri, ma lo fa accompagnandoci dapprima attraverso i miti e l’antropologia comparata, fino ad arrivare alla psicologia. Unico!

     Link al libro

  10. Psiche e Materia (Marie Louise von Franz)

    Psiche e Materia
    Psiche e materia (M.L.von Franz)

    Questo è un altra pietra miliare nel campo della psicologia moderna. Un libro che vi aprirà tante porte e vi farà nascere mille interrogativi!

    L’autrice, Marie Louise von Franz, una delle più grandi psicologhe mai esistite, espone per la prima volta in maniera esemplare in questo libro, il versante della scienza che si occupa dei rapporti tra Psiche e Materia. Esplora i rapporti tra anima e corpo, tra cervello e mente/psiche.

    Nel volume l’autrice integra psicologia analitica e fisica, matematica e discipline orientali, biologia e astronomia. Evidenzia analogie sorprendenti fra i diversi ambiti e affronta l’interazione problematica tra universo naturale e universo psichico. È uno dei libri più importanti che la Von Franz ci abbia mai lasciato.

     Link al libro

FINE.


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Fondatore del Jung Italia. Psicologo Clinico. Originario di Salerno, vivo a Roma. Fin dall'età di 14 anni ho iniziato ad interessarmi alla filosofia occidentale e orientale e all'età di 17 anni scopro Jung. A 21-22 anni iniziano le mie attività di pubblicazioni tramite riviste di psicologia e interventi in qualità di ospite o relatore presso convegni e seminari di psicologia. Nel 2012 conosco in Svizzera uno dei nipoti di Jung, e l'anno successivo mi concede un'intervista speciale in occasione della presentazione del "Libro Rosso" alla biennale di Venezia. Attualmente collaboro e lavoro come psicologo o studioso indipendente con associazioni, riviste scientifiche, scuole di psicoterapia e con diversi autori dell'ambito accademico e non. I miei studi d'approfondimento vertono sugli sviluppi odierni relativi alla psicologia complessa (analitica) e sulle ricerche inerenti il versante "Psiche e Materia".

7 Commenti

  1. Grazie,gentilissimo Emanuel, per il tuo impegno ed il tuo entusiasmo…leggerti è miele per l’ anima e sicuramente la tua è una bellissima anima!!!!

    • Per fortuna Jung non ci dice mai che lavora in un determinato modo con i pazienti. La sua cifra più essenziale è proprio quella secondo cui “non esiste” alcun “come” prestabilito per il lavoro terapeutico, psichiatrico o analitico.

      Tuttavia sono abbondanti i suoi esempi clinici in cui prende iniziative, da risposte, ascolta, lascia indicazioni al paziente, ma sono sempre constantemente diverse di caso in caso.

      A tal riguardo ci sono i suoi seminari vari, Le Conferenze di Basilea, quella alla Tavistock e in maniera sparpagliata nella sua opera.

      C’è poi il volume “Pratica della Psicoterapia” molto utile al riguardo.

      Ti lascio anche questo per chiarire meglio la prima parte del mio commento, per quanto non sia esaustivo ed esauriente (né il commento né l’articolo qui sotto):

      https://www.jungitalia.it/2013/08/30/la-rivoluzione-dellanalisi-e-della-psicoterapia-dovuta-a-jung-esistono-solo-casi-individuali/

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