Non c’è nulla di così ostico all’uomo come percorrere la strada che lo conduce a se stesso (Herman Hesse – Demian)
Un uomo, Hesse, che grazie alla sua creatività ed un percorso di psicoterapia junghiana è riuscito ad esprimersi nella totalità. Un libro di psicologia del profondo su uno dei più grandi scrittori del ‘900, Hermann Hesse, scritto da Matteo Marino (psicoterapeuta) e con prefazione e postfazione di Marco Gay ed Emanuele Casale. Pubblicato da Moretti & Vitali.
📌 NON MANCARE!!
Presenteremo in un secondo incontro questo libro il 25 Giugno a BOLOGNA alle ore 18:00, in via S.Stefano 24, presso la sala congressi dell’Abbazia di S.Stefano
Condurranno: l’autore Matteo Marino (psicoterapeuta), con Emanuele Casale (Jung Italia)

È finalmente uscito un libro di psicologia che occuperà un posto di rilievo nello scenario della letteratura inerente allo scrittore premio Nobel Hermann Hesse, un libro che è anche testimonianza dell’influenza feconda e reciproca che Letteratura e Psicologia del profondo hanno fin da inizio secolo.
Ho avuto l’onore e il piacere di leggere questo libro già diversi anni fa, quando Matteo Marino (amico e psicoterapeuta) me lo inviò con grande curiosità e gioia.

“Noi”, alcuni, sappiamo che i libri non capitano quasi mai a caso, così come per tante altre cose… Quello era il periodo in cui mi arrivavano spesso segni e simboli che mi riportavano ad Hesse, che all’epoca conoscevo davvero pochissimo e non ne avevo letto quasi nulla se non il Siddharta da ragazzino.
E così iniziai a leggere con estrema curiosità il libro di Matteo, e in contemporanea Demian di Hesse, romanzo simbolo e primo scritto di Hesse in cui si sentono fortemente gli effetti dell’esperienza analitica avuta con Jung.
Già, perché Jung ed Hesse si conoscevano, ma non furono semplicisticamente paziente e analista – se non in un primo momento – ma ben di più… (al riguardo ti rimando ad uno dei libri più emozionanti e profondi che ho letto in vita mia riguardo Jung ed Hesse: Il cerchio ermetico, di Miguel Serrano)
Stralcio di una lettera di Jung a Hesse:
Caro signor H.Hesse,
come una vera vita umana, un buon libro deve avere una fine. Il suo ha la migliore possibile, laddove tutto il passato finisce davvero e tutto ricomincia da dove il libro era iniziato, ossia con la nascita e il risveglio dell’uomo nuovo…
Rapito da Hesse e dal libro di Matteo, alla fine mi sono ritrovato a scrivere la post-fazione per questa pubblicazione…
Ma ora ti lascio alla recensione e descrizione del libro ⤵

Di cosa parla il libro? Una breve recensione
Il mio interessamento va tutto ai passi che feci nella vita per raggiungere me stesso. (Herman Hesse – Demian)
Questo libro è frutto di un incontro tra chi cerca e chi trova, tra chi ama e chi esplora, laddove amore ed esplorazione danno vita all’intima e coraggiosa conoscenza dell’altro, specchio di sé. Perché l’esploratore, di amore vive e ne fa una missione di verità, proprio come Hermann Hesse.
Questo viaggio celebra l’unione degli opposti ma complementari aspetti del Sé di un uomo che grazie alla sua creatività ed un percorso di psicoterapia junghiana è riuscito ad esprimersi nella totalità.
Amore e psiche, Eros e Logos, maschere danzanti fra giochi d’ombra e luce. Un’avventura le cui sincronicità han portano al compimento di un’armonia ricercata, una catarsi che l’autore di questo libro ha percepito camminando accanto e dialogando con le risonanze emotive del poeta, pittore e romanziere premio Nobel Hermann Hesse, individuo oscillante come un ramoscello ma in sintonia con gli echi e i richiami di madre natura, grande madre nella quale è regredito per perdersi e poi ritrovarsi, perché la voglia di guardarsi dentro e rinascere ha vinto l’angoscia e la paura di cadere e morire negli abissi.

Prende forma, così, un’analisi del suo processo creativo e individuativo, nel quale l’autore tenta di far rivivere i vissuti archetipici attraverso i personaggi delle opere di Hesse, proiezioni di sé in uno scenario dove i contrari convivono, si completano ed evolvono l’uno accanto all’altro.
Questo libro è un’avventurosa analisi del processo creativo e individuativo di un
uomo, che affidandosi al potere di una scrittura ispirata è riuscito ad entrare in
contatto con gli insegnamenti delle eredità archetipiche.
Affidandosi e talvolta scontrandosi coi nemici e gli amici del suo mondo fantasmatico interiore, facendo rivivere – reinterpretandole – le sue emozioni, i conflitti, le paure e le doti attraverso le peripezie dei suoi personaggi romanzati, come fossero gli attori di uno psicodramma o i manichini di un teatro magico, ha dato avvio ad una catarsi simbolica collettiva.
[ Leggi anche: 🔎 Che cos’è il processo di individuazione in psicologia? ]

Come un ramoscello che oscilla tra le immense fronde mosse dai venti, si è tenuto in equilibrio muovendosi affannosamente e vivendo appassionatamente tra i contrari ma complementari aspetti del Sé, fino alla tanto agognata armonia: il ricongiungimento con madre natura, anima di tutte le cose e fonte di vita.
Ancorandosi alla maieutica della psicoterapia junghiana è riuscito ad incamminarsi con coraggio alla ricerca dell’anima perduta, a immergersi negli abissi della madre terra e a perdersi, per poi ritrovarsi.
FINE.

Alcuni principali libri di Hesse da cui iniziare (io ho iniziato da Demian!)




