Una bellissima poesia della Szymborska, una delle mie poetesse preferite che ha trovato più volte “casa” nel Jung Italia…
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Chiedo scusa al caso se lo chiamo necessità.
Chiedo scusa alla necessità se tuttavia mi sbaglio.
Non si arrabbi la felicità se la prendo per mia.
Mi perdonino i morti se ardono appena nella mia memoria.
Chiedo scusa al tempo per tutto il mondo che mi sfugge a ogni istante.
Chiedo scusa al vecchio amore se do la precedenza al nuovo.
Perdonatemi, guerre lontane, se porto fiori a casa.
Perdonatemi, ferite aperte, se mi pungo un dito.
Chiedo scusa a chi grida dagli abissi per il disco col minuetto.
Chiedo scusa alla gente nelle stazioni se dormo alle cinque del mattino.
Perdonami, speranza braccata, se a volte rido.
Perdonatemi, deserti, se non corro con un cucchiaio d’acqua.
E tu, falcone, da anni lo stesso, nella stessa gabbia,
immobile, con lo sguardo fisso sempre nello stesso punto,
assolvimi, anche se tu fossi un uccello impagliato.
Chiedo scusa all’albero abbattuto per le quattro gambe del tavolo.
Chiedo scusa alle grandi domande per le piccole risposte.
Verità, non prestarmi troppa attenzione.
Serietà, sii magnanima con me.
Sopporta, mistero dell’esistenza, se tiro via fili dal tuo strascico.
Non accusarmi, anima, se ti possiedo di rado.
Chiedo scusa al tutto se non posso essere ovunque.
Chiedo scusa a tutti se non so essere ognuno e ognuna.
So che finchè vivo niente mi giustifica,
perché io stessa mi sono d’ostacolo.
Non avermene, lingua, se prendo in prestito
parole patetiche, e poi fatico per farle sembrare leggere.
FINE.
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Qui un’altra poesia della Szymborska:
L’incertezza come maestra di vita. Una poesia di Wislawa Szymborska
Ciao Emanuele, spero di non apparire invadente o fuori luogo, ma rileggendo la poesia di W. S. e i tuoi scritti, mi è venuta voglia di condividere con te il fatto che nel 2007 fui chiamato per leggere le poesie della nostra grande, alla Scuola Normale di Pisa, in presenza della nostra. Fu un pomeriggio bellissimo, che porto nel cuore. Ho perfino una sua dedica che mi volle fare su un suo libro. Lei sembrava l’umiltà in persona. Grazie Emanuele per il tuo/vostro blog. A presto e buon lavoro e tutto! Federico