Fare lo psicologo oggi: 6 motivi per cui smettere e altri 6 per continuare (Piero Priorini)

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Diventare psicologo (psicoterapeuta o psicoanalista) oggi…

C’è chi lo fa da una vita, come lo psicoterapeuta junghiano Piero Priorini, che ho avuto il piacere di conoscere e ascoltare a qualche sua conferenza a Roma.

Vi lascio così un estratto dal suo libro C’era una volta la psicanalisi“, in cui alla fine parla – con una certa consapevolezza! – dei 6 motivi per cui smetterebbe subito di fare questo mestiere, ma altri 6 per cui invece continuerebbe… ancora!

BUONA LETTURA!

C'era una volta la psicanalisi (Piero Priorini)
C’era una volta la psicanalisi (Piero Priorini)

di Piero Priorini

«Alcuni dei buoni motivi per cui smetterei di fare lo psicologo:

 

1) Perché espone ad un carico emotivo esagerato e non stacchi mai il cervello. Il che, a volte, ti fa desiderare di essere uno zappatore.

2) Perché è un lavoro che fatica a dimostrare la sua utilità sociale

3) Perché per vent’anni gli Ordini che dovevano rappresentare me e tutelare i cittadini hanno rappresentato solo loro stessi e tutelato i baroni della professione

4) Perché non bastavano i Medici Psichiatri a cercare di levarmi lavoro e legittimazione sociale: ci si sono messi anche i Counselor, e i Pedagogisti Clinici, e i Mediatori familiari, e i Selezionatori, e i Consulenti Filosofici, e i Personal Coach, e le Tate in tv, e gli Ordini imbelli.

5) Perché vorrei evitare le persone che, quando gli dici che fai lo psicologo, rispondono: “Ah… io non credo alla psicologia”. E da quando in qua è diventata una profesisone di fede?

6) Perché non voglio sgomitare con altri 80.000 colleghi inviperiti per ottenere un minimo di visibilità e dignità sociale.

Attività estreme. Stati alterati di coscienza (Piero Priorini)
Attività estreme. Stati alterati di coscienza (Piero Priorini)



Alcuni dei motivi per cui resto a fare lo psicologo:

 

1) Perché se guardo attraverso gli occhi delle persone che incontro nel mio lavoro, intorno vedo orizzonti, avanti vedo possibilità, indietro vedo storie irripetibili;

2) Perché prendersi cura delle relazioni tra persone è il lavoro più importante e utile al mondo;

3) Perché se dovessi smettere di fare lo psicologo il mondo sarebbe ancora più povero (ed io pure)

4) Perché per quanto ci possano provare medici, counselor, pedagogisti, filosofi, mediatori, coach e consulenti vari… “Psychologist do it better”.

5) Perché è uno dei pochi lavori che può unire il rigore scientifico ad aspetti creativi e, in alcuni casi, divertenti;

6) Perché facendo questo lavoro mi è un po’ più chiaro che l’universo ha davvero la possibilità di schiudersi come dovrebbe…

Psicoterapia antroposofica (Piero Priorini)
Psicoterapia antroposofica (Piero Priorini)

 

FINE.


 

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Fondatore del Jung Italia. Psicologo Clinico. Originario di Salerno, vivo a Roma. Fin dall'età di 14 anni ho iniziato ad interessarmi alla filosofia occidentale e orientale e all'età di 17 anni scopro Jung. A 21-22 anni iniziano le mie attività di pubblicazioni tramite riviste di psicologia e interventi in qualità di ospite o relatore presso convegni e seminari di psicologia. Nel 2012 conosco in Svizzera uno dei nipoti di Jung, e l'anno successivo mi concede un'intervista speciale in occasione della presentazione del "Libro Rosso" alla biennale di Venezia. Attualmente collaboro e lavoro come psicologo o studioso indipendente con associazioni, riviste scientifiche, scuole di psicoterapia e con diversi autori dell'ambito accademico e non. I miei studi d'approfondimento vertono sugli sviluppi odierni relativi alla psicologia complessa (analitica) e sulle ricerche inerenti il versante "Psiche e Materia".

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