
Diventare psicologo (psicoterapeuta o psicoanalista) oggi…
C’è chi lo fa da una vita, come lo psicoterapeuta junghiano Piero Priorini, che ho avuto il piacere di conoscere e ascoltare a qualche sua conferenza a Roma.
Vi lascio così un estratto dal suo libro “C’era una volta la psicanalisi“, in cui alla fine parla – con una certa consapevolezza! – dei 6 motivi per cui smetterebbe subito di fare questo mestiere, ma altri 6 per cui invece continuerebbe… ancora!
BUONA LETTURA!

di Piero Priorini
«Alcuni dei buoni motivi per cui smetterei di fare lo psicologo:
1) Perché espone ad un carico emotivo esagerato e non stacchi mai il cervello. Il che, a volte, ti fa desiderare di essere uno zappatore.
2) Perché è un lavoro che fatica a dimostrare la sua utilità sociale
3) Perché per vent’anni gli Ordini che dovevano rappresentare me e tutelare i cittadini hanno rappresentato solo loro stessi e tutelato i baroni della professione
4) Perché non bastavano i Medici Psichiatri a cercare di levarmi lavoro e legittimazione sociale: ci si sono messi anche i Counselor, e i Pedagogisti Clinici, e i Mediatori familiari, e i Selezionatori, e i Consulenti Filosofici, e i Personal Coach, e le Tate in tv, e gli Ordini imbelli.
✍️ Su questo argomento leggi: Relazioni d’aiuto a confronto: coaching, psicoterapia, psicoanalisi, psichiatria e counseling
5) Perché vorrei evitare le persone che, quando gli dici che fai lo psicologo, rispondono: “Ah… io non credo alla psicologia”. E da quando in qua è diventata una profesisone di fede?
6) Perché non voglio sgomitare con altri 80.000 colleghi inviperiti per ottenere un minimo di visibilità e dignità sociale.

Alcuni dei motivi per cui resto a fare lo psicologo:
1) Perché se guardo attraverso gli occhi delle persone che incontro nel mio lavoro, intorno vedo orizzonti, avanti vedo possibilità, indietro vedo storie irripetibili;
2) Perché prendersi cura delle relazioni tra persone è il lavoro più importante e utile al mondo;
3) Perché se dovessi smettere di fare lo psicologo il mondo sarebbe ancora più povero (ed io pure)
4) Perché per quanto ci possano provare medici, counselor, pedagogisti, filosofi, mediatori, coach e consulenti vari… “Psychologist do it better”.
5) Perché è uno dei pochi lavori che può unire il rigore scientifico ad aspetti creativi e, in alcuni casi, divertenti;
6) Perché facendo questo lavoro mi è un po’ più chiaro che l’universo ha davvero la possibilità di schiudersi come dovrebbe…

FINE.