
Migliori libri di psicologia del 2019
E anche quest’anno mi ritrovo a fare una classifica dei migliori (per me!) libri che ho letto nel 2019!
[Ah, troverai un REGALO IN EBOOK alla fine di questo articolo… 😉 ]
Molti lettori in questo periodo mi scrivono spesso in cerca di consigli su libri da leggere o regalare, e ogni volta rispondo che io non mi azzardo MAI a consigliare dei libri, questo perché i libri sono un fatto molto personale [tranne nel caso in cui mi si chiede una consulenza per sviluppare temi e argomenti specifici]
Come dice Nicola Oliva nella sua prefazione al bellissimo libro di M.Serrano “Il cerchio ermetico. Hermann Hesse e Carl Gustav Jung”:
«I libri, certi libri, sono fatti di materia vivente e quando siamo totalmente concentrati e ricettivi si fanno scegliere da noi per darci le risposte esistenziali di cui abbiamo bisogno in quel momento: sono lo strumento attraverso il quale si manifesta la risposta dell’universo ai nostri quesiti.»
Dunque, per non essere proprio un rigidone bastardo 😀 , quantomeno lascio qui a disposizione ogni anno una mia classifica personale di libri che più mi hanno colpito o lasciato un messaggio significativo in mezzo a quelli letti durante l’anno.
Ecco la classifica, buona lettura!
PS: se ti va scrivimi nei commenti giù all’articolo quali libri hai già letto tra questi e un tuo feedback al riguardo 😉
1 La passione necessaria (di Marina Valcarenghi)

Questo libro racconta dell’incontro fra un’anima e la sua passione e di quando quel fuoco diventa necessario per vivere a proprio modo.
Si intende con la parola passione la carica energetica che accompagna un essere umano sulla strada dove la vita acquista senso e compimento. Quella energia che, ad esempio, spinge verso un’attività, un ideale, uno sport, una materia scientifica o artistica, o verso gli esseri umani in difficoltà – in carcere o in mezzo al mare – e anche verso un amore con cui condividere progetti e desideri.
La passione non è per tutti, si può vivere in sua assenza, ma quando brucia dentro, ci si accorge che è una compagna esigente e che mette l’anima alla prova.
E proprio le prove costituiscono il nucleo centrale di questo libro. Sarà possibile accettarle e trovare di volta in volta le risorse interiori per affrontarle?
Perché la passione non basta per seguire la propria strada; è necessario un apprendistato interiore che tempri l’anima per non scivolare, lungo il cammino, nel delirio di potere, nelle scelte temerarie, nella confusione per esempio fra disobbedienza e trasgressione, per non abbandonarsi a effimere euforie, o a cadute depressive e infine anche per riconoscere quando a quel desiderio è necessario rinunciare e quando nel suo nome è necessario morire.
Certo le persone passionali hanno la vita meno facile, ma da sempre ogni civiltà ha riconosciuto in quell’energia luminosa il più straordinario privilegio della nostra umanità.
📝 QUI un articolo estratto dal libro: Dov’è oggi Eros? Archetipo e Dio della passione trasformativa (di Marina Valcarenghi)
🔖 VAI AL LIBRO | La passione necessaria
2 Jeff Buckley. L’impressione di essere eterno. Interviste perdute

Si, questo è un libro fuori dal coro, un libro su Jeff Buckley, ma ti lascio subito un estratto che ti farà intuire del perché l’ho inserito in classifica. Ecco cosa dice Jeff:
«Io non riesco a mettere a fuoco la gente, non li vedo come uomini e donne. Quando li guardo vedo… le loro madri e i loro padri. Vedo che età hanno davvero, nell’anima. Per esempio, quando guardo il Presidente, o chiunque dell’industria discografica, o il proprietario di un negozio, mi capita di vedere un bambino, dietro al bancone, con la faccia di un uomo anziano. Ed è a quel bambino che mi rivolgo. È strano: è come vedere fantasmi dappertutto. Non bado molto a quello che dice la gente, mi concentro di più sul suono delle loro voci. A volte, sulla loro energia. Su quanto tengono strette le braccia davanti al petto. E a volte, quando parlo, dico cose senza senso. Mi è capitato di finire anche nei guai per questo.»
Il 29 maggio del 1997 Jeff Buckley, giovane musicista dal talento cristallino, moriva tragicamente fra le melmose acque del Mississippi, consegnando il suo nome alla leggenda.
Diventato immediatamente un mito, imitato e apprezzato tanto dai fan quanto dagli stessi musicisti, ha saputo fissare degli standard quasi irripetibili per quelli che lo hanno seguito.
In questo libro – che raccoglie quasi tutte le interviste rilasciate da Jeff nella sua breve vita – il musicista si svela senza filtri né censure fra paure, insicurezze, la carriera in ascesa, il difficile rapporto discografico con la Columbia e i tanti dubbi mentre in sala d’incisione sta registrando il monumentale “Grace”.
E poi il successo, la stanchezza per i lunghi tour, il difficile rapporto con le droghe, il fantasma del padre Tim sempre presente.
Ne viene fuori l’immagine di un ragazzo sensibile e complicato, follemente innamorato della musica, il cui più grande timore, forse, è essere frainteso.
Il libro contiene anche i contributi di tanti amici, collaboratori e artisti che sono stati influenzati da Jeff e dalla sua musica, dalla fotografa Merri Cyr, che lo immortalò per la copertina di “Grace”, a Steve Berkowitz, talent scout della Columbia che riuscì a metterlo sotto contratto. E poi il chitarrista Gary Lucas, che con Buckley suonò a inizio carriera, e i musicisti italiani Giulio Casale e Omar Pedrini, che da Jeff furono affascinati e persino ispirati.
In appendice è poi presente il reading “Ho sognato J. B.”, l’omonimo spettacolo musical letterario che vede protagonisti Federico Traversa (testi, voce recitante), Marco Porsia (voce recitante) e Alessio Franchini (musica e parti cantate) laddove si cerca, con garbo e misura, di far rivivere tutte le suggestioni di quell’immenso talento chiamato Jeff Buckley.
📝 QUI un articolo su Jeff Buckley: Un cantante che ha fatto Anima. Una goccia pura in un oceano di rumore
🔖 VAI AL LIBRO | J.Buckley. L’impressione di essere eterno
3 Temporalità, vergogna e il problema del male (carteggio tra Murray Stein e Elena Caramazza)

La scienza fornisce parole di spiegazione e la psicologia offre il significato di queste parole, ma come possiamo combinarle in un singolo linguaggio?
La risposta simbolica di Pauli è con la “musica da pianoforte”, suonata con tasti sia bianchi che neri. Causalità e sincronicità devono congiungersi in un’unica teoria.
Un vivo confronto sul senso del tempo dalla prospettiva della fisica di Wolfgang Pauli a quella spirituale di Raimon Panikkar.
Il carteggio tra gli autori, Elena Caramazza e Murray Stein, nasce dopo una conferenza di quest’ultimo, nell’aprile del 2016, dal titolo: “Musica per il tempo che verrà. La lezione di piano” di Wolfgang Pauli.
Secondo Stein, Pauli, dopo il suo contatto con Jung, si cimenta col progetto di unire due correnti di pensiero: la fisica quantistica e la psicologia del profondo.
Sarebbe proprio nell’armonia che si dispiega attraverso quella musica, che causalità e sincronicità si sposerebbero, dando origine a una teoria unificata.
Dopo essersi confrontati sui vari modi di intendere il tempo, i due autori concordano sulla concezione junghiana del male come polarità dinamica dell’esistenza che, pertanto, non si può scaricare su un capro espiatorio, né annientare, sconfiggere o negare.
Il male è parte integrante della vita, non lo si può eludere, ma solo metabolizzare e trasformare, insieme al bene. Questa è, del resto, l’essenza della creatività umana.
Scrive Pauli, nella sua “Lezione di piano”, nel saggio “Psiche e Natura”:
❝ Mi pare che i tasti bianchi siano come le parole e che i tasti neri siano come il significato. A volte le parole sono tristi e il senso gioioso, altre volte è esattamente il contrario. Qui con te non è come con le due scuole [fisica e psicologia] che mi hanno procurato tante preoccupazioni: vedo sempre che c’è solo UN pianoforte. ❞
🔖 VAI AL LIBRO | Temporalità, vergogna e il problema del male
4 Presenza ed eredità culturale di C. G. Jung (AA.vv.)

Questo piccolo – ma ricchissimo – libro che ho trovato recentemente rientra in quei libri che ci parlano degli “sviluppi junghiani oggi”, argomento di estrema importanza nell’ambito della psicologia contemporanea.
📝 A tal proposito, ovvero della psicologia “junghiana” oggi, ne ho già parlato in questo articolo: La psicologia “junghiana” oggi. Sviluppi contemporanei e sguardo alla complessità
Il volume raccoglie gli interventi di alcuni dei maggiori studiosi junghiani, italiani e stranieri, al VI Convegno del CIPA, dedicato al venticinquennale della morte di C.G. Jung.
Contributi di Antonio Balestrieri, Dieter Baumann (nipote di Jung), Hans Dieckmann, Umberto Galimberti, James Hillman, Mariella Loriga, Adolf Guggenbuhl-Craig, Cesare Musatti, Augusto Romano, Andrew Samuels, Arturo Schwarz, Mario Trevi, Luigi Zoja.
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5 L’inconscio fra realtà e virtualità. Dopo Jung. Visioni della comunicazione informatica (di Letizia Oddo)

«Il libro di Letizia Oddo – scrive Giuseppe O. Longo nella prefazione di questo libro – è di interesse straordinario: indagando i rapporti tra corpo, mente, coscienza e inconscio attraverso il prisma sfaccettato delle tecnologie dell’informazione, esso si articola in una serie di considerazioni di grande richiamo, che rivelano nell’autrice una rara padronanza di strumenti anche filosofici (sì la tecnologia reclama oggi una sua filosofia oltre che una sua mitologia) capaci di collegare tra loro temi problematici, al limite di ricerche specialistiche».
La ricerca che percorre questo libro, in una prospettiva psicoanalitica, è volta a comprendere la dinamica psichica che si esprime nel mondo rarefatto della tecnologia informatica, in una dimensione che può definirsi magica, arcaica, tribale.
Influenze, contagi sembrano emanare dalla comunicazione virtuale, nella sfera infinita dell’immateriale e del potenziale, oltre il tempo e lo spazio.
Oggi sono le tecnologie del post-umano che permettono di progettare un nuovo ordine di realtà costituito da organismi sempre più ibridati con l’artificiale, avatar immersi in una rete di dati elettronici: corpi, pensieri, azioni possono essere clonati al di fuori della soggettività, disarticolarsi e proliferare nella loro riproducibilità.
In questo contesto di realtà, la sofferenza psichica tiene aperto un varco, nell’ascolto del richiamo di un’umanità dolente, smarrita, sola.
🔖 VAI AL LIBRO | L’inconscio fra reale e virtuale
6 Segui il tuo destino. Come riconoscere se sei sulla strada giusta (Raffaele Morelli)

Dentro ognuno di noi è tracciato il percorso che ci conduce alla nostra meta. Un cammino che si compie attraverso una continua metamorfosi. È una trasformazione che si svolge giorno dopo giorno dentro di noi, e di cui neppure ci accorgiamo.
Svuotare la mente, accogliere i frutti della nostra immaginazione, che siano sogni o fantasie, non ascoltare nessuno, non farsi distrarre dai pensieri altrui ma semplicemente e pazientemente aspettare che i nostri fiori nascano dentro di noi: in poche parole, affidarsi alla vita (che “ne sa più di noi”) e seguire il proprio destino.
È questo il modo per invertire la rotta, questa la strada dell’autoguarigione.
“Più restiamo sulla nostra via, più rapidamente i disagi guariscono. Più ci avviciniamo alla nostra meta, più arrivano, improvvisi, veri e propri attacchi di felicità”.
Quando smetterai di giudicarti, di confrontarti con gli altri, di cercare in te o nel tuo passato le cause dei tuoi problemi, allora – e solo allora – sarai pronto per la felicità.
È l’avvertimento da cui parte “Segui il tuo destino”, che come tutti i libri di Raffaele Morelli è molto più di un libro. È un percorso terapeutico per guarire dai più diffusi malesseri del nostro tempo: l’ansia, il panico, la depressione, le ossessioni, le nevrosi.
Con il suo stile, mescolando casi clinici, testimonianze di pazienti, citazioni della saggezza antica, l’autore ci prende per mano e ci insegna a guardarci dentro. Non per cercare le nostre colpe ma per scoprire il nostro destino, la nostra unicità, la nostra missione nella vita.
🔖 VAI AL LIBRO | Segui il tuo destino
7 Trasformazione. Compito umano fondamentale (di Murray Stein)

Un libro di psicologia del profondo di Murray Stein che ho trovato molto scorrevole nella lettura, avvincente. Eccone alcuni estratti:
«(…) Cambiare nella direzione del nuovo, paradossalmente, è un cambiare nella direzione dell’antico. La trasformazione è realizzazione, rivelazione ed emersione; non è un migliorarsi, un cambiare in meglio, un diventare una persona ideale. La persona trasformativa è uno che realizza il Sé innato al massimo grado possibile e che, a sua volta, influenza gli altri a fare lo stesso.» (Murray Stein – Trasformazione)
Ancora Stein scrive:
«Il destino di una persona (…) è costituito in modo importante da una serie di immagini e di esperienze trasformative. (…) Si diventa la persona che più essenzialmente e unicamente si è, per mezzo delle immagini che attirano la nostra energia psichica verso una certa configurazione nell’atteggiamento, nel comportamento e nella motivazione.
Se per qualche ragione queste immagini trasformative integranti si disintegrano – a causa di disillusioni, traumi, contraddizioni devastanti, violazioni di qualunque genere – la personalità va in pezzi. Si instaura un processo di disintegrazione, e le varie personalità parziali e gli impulsi istintuali prendono il sopravvento. Diventano membri in guerra in una casa divisa.
Questa è la tragedia della disintegrazione psichica. (…) L’unico rimedio è ripartire dai fondamenti della struttura della personalità e ricostruire daccapo, utilizzando nuove immagini che possano contenere le diverse parti della persona e farle procedere nella vita.
(…) La riuscita della vita degli individui dipende in gran parte da come vengono accolte ed elaborate le immagini trasformative.» (Murray Stein – Trasformazione)
Una donna di trentacinque anni sogna una farfalla e si domanda dove stia andando la propria vita. Un uomo, proveniente da una delle famiglie più ricche d’America, vede un’immagine di Albert Schweitzer e abbandona la sua vita negli agi per diventare medico e fondare un ospedale ad Haiti.
Probabilmente queste persone sono andate incontro a quel profondo processo psichico che è chiamato “trasformazione”. In “Trasformazione” Murray Stein spiega cosa sia questo processo e cosa significhi per un individuo attraversarlo.
🔖 VAI AL LIBRO | Trasformazione
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Grazie Emanuele,
cari Auguri!
Daniela Cantatore
Grazie del regalo meraviglioso Emanuele. Davvero inaspettato e molto molto apprezzato. Complimenti per i tuoi viaggi, hai foto bellissime! Ancora grazie e tanti cari auguri di Buone Feste a te.
Emanuele grazie tante del regalo. Auguri vivissimi di un meraviglioso anno 2020.
Grazieeeeeeee!
Grazie Emanuele, un dono prezioso!
Un nuovo anno, un nuovo cammino, tanti auguri!
mille grazie Emanuele ..è tutto da studiare e approfondire..
Emanuele ti ringrazio del bellissimo regalo, e ti auguro un felice anno nuovo.