INTUIZIONE: che cos’è in psicologia [Tipi Psicologici, Jung]

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TIPI PSICOLOGICI CARL GUSTAV JUNG

Intuizione Tipi Psicologici Jung

Che cos’è l’intuizione o l’intuito?

Rientra tra le domande a cui la psicologia ancora non sa rispondere adeguatamente se non in maniera molto, ma molto,  “sfumata”.

D’altronde è proprio questo che caratterizza – anche – la funzione intuizione, ovvero quella funzione di coscienza che ci permette di arrivare da 1 a 10 senza per forza dover passare per i numeri intermedi, per così dire…

Ho qui raccolto alcune definizioni e descrizioni di Jung che ci fornisce circa la natura della funzione intuitiva della psiche.

❗  BIBLIO-CONSIGLIO:

Per lo studio dei TIPI PSICOLOGICI consiglio vivamente di iniziare prima da questo libricino meraviglioso qui giù della Von Franz, e successivamente passare invece all’opera di Jung sui Tipi (Opere Vol.6)

Tipi Psicologici Marie Louise von Franz
Tipologia Psicologica (Von Franz)

Che cos’è l’intuizione

«L’INTUITIVO (…) ingloba, avvolge le cose con il suo sguardo, che irradia e risplende. Possiamo concludere che l’intuitivo, in fondo, non vede le cose; non percepisce altro che la loro atmosfera; guarda al di là dell’oggetto, non si dà pena di osservarlo, poiché questo è per lui un dato senza molta importanza. Quello che è curioso di conoscere è il clima delle cose, la loro origine e il loro destino. Perciò dirige l’attenzione al loro insieme, aspettandosi chiarimenti sulla loro natura particolare e sulla loro vita specifica, sul modo in cui questo insieme fluisce nella corrente degli avvenimenti, nella trama del divenire.»
(C.G.Jung – in “Le conferenze di Basilea“, 1934 – Introduzione alla Psicologia Analitica)

Dal glossario dell’opera di Jung, Tipi Psicologici (Opere, vol. 6)

«L’intuizione (dal latino intueri = osservare, contemplare) è, a mio modo di vedere, una funzione psicologica fondamentale. L’intuizione è quella funzione psicologica che trasmette le percezioni per via inconscia.

Tutto può essere oggetto di questa forma di percezione. Tanto oggetti esterni e interni quanto le loro connessioni.

La particolarità dell’intuizione è che essa non è né percezione sensoriale, né sentimento, né deduzione logica, nonostante possa presentarsi anche in queste forme.

L’intuizione è una sorta di comprensione istintiva di contenuti di qualsiasi genere. Al pari della sensazione essa è una funzione percettiva irrazionale.

Jung Tipi Psicologici Carattere
Tipi Psicologici – Opere Vol.6 (Jung)

I suoi contenuti, come quelli della sensazione, hanno il carattere del dato di fatto, in contrasto con il carattere di “derivato”, di “prodotto” che hanno i contenuti del sentimento e del pensiero.

La conoscenza intuitiva possiede quindi un suo proprio carattere di sicurezza e di certezza che indusse Spinoza a considerare la scientia intuitiva come la più alta forma di conoscenza.

L’intuizione ha questa qualità in comune con la sensazione la cui base fisica è ragione e causa della sua certezza.

Così anche la certezza dell’intuizione si basa su di un ben preciso dato di fatto psichico, la cui realizzazione e la cui disponibilità erano però inconsce.

L’intuizione si presenta in forma soggettiva od oggettiva;

la prima è la percezione di fatti psichici inconsci di provenienza essenzialmente soggettiva; la seconda è la percezione di dati di fatto basati su percezioni subliminali relative all’oggetto e su pensieri e sentimenti da queste determinati.

Occorre distinguere anche forme concrete e astratte di intuizione, a seconda del grado di compartecipazione della sensazione.

L’intuizione concreta fornisce percezioni riguardanti la realtà di fatto delle cose, mentre l’intuizione astratta fornisce la percezione di connessioni ideali.

L’intuizione concreta è un processo reattivo, giacché deriva direttamente da situazioni di fatto già date. Per contro, l’intuizione astratta ha bisogno, al pari della sensazione astratta, di un determinato elemento che la indirizzi, di una volontà o di un’intenzione.

L’intuizione è, come la sensazione, una caratteristica della psicologia infantile e primitiva. Essa fornisce al bambino e al primitivo, di contro al forte risalto posseduto dalle impressioni sensoriali, la percezione delle immagini mitologiche, stadi preliminari delle idee.

L’intuizione si comporta nei riguardi della sensazione in senso compensatorio ed è, al pari di questa, la matrice da cui prende le mosse lo sviluppo del pensare e del sentire come funzioni razionali.

L’intuizione è una funzione irrazionale, quantunque molte intuizioni possano in seguito essere scomposte nelle loro componenti così che anche il loro prodursi può essere messo d’accordo con le leggi della ragione.

Il libro dei tipi psicologici (Lenore Thomson)

Colui che orienta il suo atteggiamento generale secondo il principio della intuizione, dunque secondo percezioni che gli vengono per la via dell’inconscio, appartiene al tipo intuitivo.

A seconda che si utilizzi l’intuizione, indirizzandola verso l’interno ai fini della conoscenza o della contemplazione interiore, oppure indirizzandola verso l’esterno ai fini dell’azione pratica, si possono distinguere intuitivi introversi ed estroversi.

In casi abnormi viene alla luce una forte fusione con contenuti inconsci collettivi e una altrettanto grande dipendenza dagli stessi, così che il tipo intuitivo può apparire quanto mai irrazionale e incomprensibile.

«Certe persone, dotate di una potente intuizione e della facoltà di percepire i propri processi interiori, o almeno di presentirli, riferiscono di poter anche osservare frammenti di tale sogno in stato di veglia, sotto forma di idee repentine o di immaginazioni, infime particelle, che non si lasciano reinserire in un insieme coerente; si può dimostrare che questi frammenti si rivelano durante la vita diurna attraverso dei sintomi, dei disturbi del linguaggio, degli atti mancati e che tutte queste perturbazioni hanno tra di loro delle relazioni segrete, come fossero radici sotterranee intrecciate.»
(C.G.Jung – in “Le conferenze di Basilea, 1934 – Introduzione alla Psicologia Analitica)

«Se studiamo invece l’espressione degli occhi di un intuitivo, noteremo che il suo sguardo sfiora le cose: non le guarda, ma irradia su di esse la sua attenzione, perché le coglie in tutta la loro pienezza e, fra le molte cose che percepisce, un punto emerge alla periferia del suo campo visivo e quella è l’intuizione. Spesso si capisce dallo sguardo se una persona è intuitiva oppure no. Chi ha un atteggiamento intuitivo, in genere non osserva i particolari. Cerca sempre di cogliere la situazione complessiva, e poi, improvvisamente, qualcosa emerge da questa totalità.»
(C.G.Jung, 1935 – tratto da “Introduzione alla psicologia analitica. Cinque Conferenze”, Tavistock Clinic)

FINE.

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Fondatore del Jung Italia. Psicologo Clinico. Originario di Salerno, vivo a Roma. Fin dall'età di 14 anni ho iniziato ad interessarmi alla filosofia occidentale e orientale e all'età di 17 anni scopro Jung. A 21-22 anni iniziano le mie attività di pubblicazioni tramite riviste di psicologia e interventi in qualità di ospite o relatore presso convegni e seminari di psicologia. Nel 2012 conosco in Svizzera uno dei nipoti di Jung, e l'anno successivo mi concede un'intervista speciale in occasione della presentazione del "Libro Rosso" alla biennale di Venezia. Attualmente collaboro e lavoro come psicologo o studioso indipendente con associazioni, riviste scientifiche, scuole di psicoterapia e con diversi autori dell'ambito accademico e non. I miei studi d'approfondimento vertono sugli sviluppi odierni relativi alla psicologia complessa (analitica) e sulle ricerche inerenti il versante "Psiche e Materia".

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