
Come ho affermato più volte:
È ciò che imperfetto che insegna ad amare
Qui Jung ci spiega come le relazioni umane non si basano tanto su quanto in noi vi è di perfetto, differenziato, sviluppato, quanto piuttosto su ciò che ci rende umani, inferiori, bisognosi…
In ultimo ho anche inserito uno stralcio di intervista dove ricorda come in alcune relazioni vi è come un antichissimo filo d’oro che unisce due o più persone…
BUONA LETTURA!

Su cosa si basano, realmente, le relazioni umane
«I rapporti umani non sono mai fondati sulla differenziazione e sulla perfezione, che esaltano le differenze, stimolano i contrasti, ma piuttosto su quanto è imperfetto, debole, bisognoso di aiuto e di appoggio, e che costituisce la base e il motivo della dipendenza.
Ha bisogno di altri non chi è perfetto, bensì chi è debole, chi cerca appoggio.
È dal bisogno e dall’infelicità che scaturiscono nuove forme di esistenza, non già da esigenze ideali o da semplice desiderio.
Ciò che manca al nostro mondo è la connessione psichica 🔎, che nessun collegio di esperti, nessuna comunità di interessi, nessun partito politico, nessuno Stato potrà mai surrogare.» (Jung, tratto da Presente e futuro)
[ 📝 Leggi anche: Siamo realmente connessi ad altri? Scienza, poesia e cinema ce lo ricordano sempre ]
«I vostri legami con gli altri esseri umani non si trovano nelle funzioni [psichiche] che definiamo differenziate o superiori, là dove la vostra differenziazione è più marcata, ma nelle funzioni inferiori.
Vedete, le funzioni differenziate vi aiutano a essere indipendenti. Se poteste vivere integralmente attraverso le vostre funzioni superiori, non avreste mai bisogno di alcun altro essere umano; non avreste obblighi cui adempiere, non dipendereste da alcun’altra persona.
Là dove invece siete inferiori, inefficienti, siete in contatto con l’umanità. Il vero contatto vitale si realizza sempre attraverso il versante inferiore, l’«umano troppo umano», come insegna Nietzsche.» (Jung, dai seminari sullo Zarathustra di Nietzsche, vol. 1)

Alcune relazioni sono unite da un filo d’oro
Da un intervista a Jung fatta da Esther Harding
(Kusnacht, 13 Maggio 1922)
«Oggi il dottor Jung ha parlato delle varie forme di rapporto, il rapporto sessuale, il rapporto di amicizia (che è desiderio sessuale addomesticato, con i suoi obblighi a scriversi di frequente, e così via).
Ma c’è un terzo tipo di rapporto, l’unico durevole, in cui è come se tra due esseri umani corresse un invisibile filo telegrafico.
“Dentro di me lo chiamo «il filo d’oro»“ ha detto.
«A volte si nasconde sotto altre forme di rapporto, mentre ne possono esistere alcune in cui questo filo non è presente. È solo quando davanti a noi si squarcia il velo di maya, dell’illusione, che possiamo incominciare a riconoscere il “filo d’oro”» (tratto dal libro Jung Parla. Interviste e incontri)
FINE.
Glossario:
- Funzione (psichica): è una forma di manifestazione della libido.
Io distinguo in tutto quattro funzioni fondamentali, due razionali e due irrazionali e cioè il pensare, il sentire, il percepire sensoriale e l’intuire.
- Funzione Inferiore: per funzione meno differenziata o inferiore io intendo quella funzione che nel processo di differenziazione rimane in arretrato. L’esperienza ci dice infatti che è praticamente impossibile – per le sfavorevoli condizioni generali – che qualcuno giunga a sviluppare contemporaneamente tutte le sue funzioni psicologiche. Data l’unilateralità del processo evolutivo, una o più funzioni rimangono necessariamente arretrate nel loro sviluppo. Esse si possono quindi designare bene come “inferiori” e ciò in senso psicologico, ma non in senso psicopatologico, giacché queste funzioni rimaste indietro non sono affatto ammalate, ma solo arretrate nei confronti della funzione favorita
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Molto interessante, sono psicologo clinico, laureato Anche in filosofia e sociologia.sto sempre piu’ approfondendo j..ung.